Mondo

Croce rossa, il bilancio della missione irachena

Gli operatori italiani rimasti nel Paese sono 17. La media è di 170 interventi al giorno

di Redazione

Sono stati presentati presso la sede dell’istituto italiano per l’Africa e l’oriente i dati delle operazioni umanitarie che la Croce Rossa italiana sta svolgendo in Iraq dallo scoro 9 maggio 2003. Il racconto di alcuni operatori, come Luisa Carini e Monica Dialuce Gambino, hanno tracciato il quadro della loro esperienza nelle citta’ di Baghdad, Nassirya e Falluja. L’attivita’ della Croce Rossa ha permesso di assistere 94.520 pazienti, con una media di oltre 170 prestazioni sanitarie al giorno, concentrandosi prevalentemente sulle ustioni derivate dall’uso anche domestico del cherosene. Tra le attivita’ svolte dai 17 medici e paramedici della Croce rossa presenti e i 43 medici, paramedici e generici iracheni c’e’ stata anche la distribuzione dell’acqua potabile. Ogni giorno sono riusciti infatti ad imbustare 8000 litri di acqua, per un totale di 1.887.504 litri di acqua prodotti dall’inizio della missione. ”Siamo riusciti ad instaurare – ha raccontato Luisi Carini – un’ottima collaborazione con il personale iracheno e la gente del posto, che ci stiamo molto. Siamo anche riusciti a portare in Italia, circa ogni 45 giorni, dalle 10 alle 30 persone insieme ai loro familiari per farli curare presso le nostre strutture”.”Siamo riusciti ad operare anche evacuazioni mediche con bambini affetti da gravi patologie”. Lo sforzo umanitario si e’ intensificato anche nella citta’ di Falluja, dove e’ stato aperto un corridoio per la citta’ durante il periodo dell’assedio, permettendo l’arrivo di numerosi convogli e l’assistenza in un campo profughi alle porte di Baghdad. Lo scorso 21 aprile e’ stato inaugurato un pronto soccorso di standard europeo con 22 postazioni.

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