Famiglia

Croce Rossa: critiche dalla Corte dei Conti e un nuovo statuto

Il commissario Scelli starebbe pensando a una modifica che risponda ai rilievi della Corte

di Gabriella Meroni

La Croce Rossa Italiana avrà un nuovo statuto. Lo si apprende dall’Ansa. La modifica sarebbe stata decisa a seguito dei rilievi effettuati dalla Corte dei Conti, che aveva definito l’attuale statuto “un vincolo per le potenzialità dell’ente”. La Croce Rossa Italiana ha bisogno di un'”adeguata e razionale regolamentazione della gestione dei fondi ottenuti da pubbliche sottoscrizioni; di una tempestività negli accertamenti ispettivi; di una severa limitazione del ricorso alla nomina di consulenti esterni”: sono alcuni dei rilievi rivolti all’organizzazione di volontariato (in regime di commissariamento dalla fine del 2002) dalla Corte dei Conti che ha esaminato la gestione finanziaria 1999-2001. I giudici contabili hanno posto soprattutto l’attenzione sulle disfunzioni organizzative della Cri dovute, a loro avviso, ai vincoli statutari, alla difficoltà nel ricambio dei gruppi dirigenti, alla commistione dei ruoli, alla natura giuridica dell’ente stesso. La Corte “conferma le negative riflessioni, esposte nel 1998 sugli eccessivi ritardi nel deliberare gli strumenti finanziari essenziali per la regolarità di ogni esercizio, sia per il bilancio preventivo che consultivo. Ritardi – precisa – per i quali non può considerarsi sufficiente giustificazione l’evidente complessità degli adempimenti connessi alla natura di bilanci consolidati degli strumenti stessi, a causa degli effetti negativi derivanti dalle carenze organizzative degli organi periferici”. La Corte, poi, “ha ribadito l’esigenza dell’adozione tempestiva del bilancio preventivo per la sua importante funzione programmatoria. Ha reiterato, pertanto, l’invito a far sì che il bilancio preventivo stesso venga deliberato ed approvato non ad esercizio avviato ma prima del suo avviso, ed, ancora, che gli adempimenti preventivi siano adeguatamente ed interamente compiuti, in modo da evitare il ricorso a variazioni di bilancio già subito dopo l’adozione dell’atto”. Inoltre, la Corte dei Conti – rende noto un comunicato – “ha richiamato l’esigenza che, essendo stato recuperato in massima parte il grave arretrato nell’adozione dei consuntivi precedenti, non si incorra nuovamente in deprecabili ritardi, come si sta già verificando per il consuntivo consolidato dell’esercizio finanziario 2002”. Fra i rilievi formulati alla Cri dalla Corte compaiono anche: “la preventiva e completa valutazione degli oneri finanziari effettivamente derivanti dalle convenzioni con altri soggetti così da non esporre l’ente ad incaute clausole che possano rivelarsi onerose; la corretta applicazione delle norme sulle partite di giro; il contenimento dei provvedimenti per il richiamo temporaneo in servizio di personale militare; urgenza di una adeguate regolamentazione normativa, anche interna, sul conferimento di incarichi all’estero e sulla gestione dei fondi assegnati in tali occasioni; la razionalizzazione della normativa per il personale della Cri”.


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