Cultura

Critical Mass compie dieci anni

Le due ruote si radunano per festeggiare l’anniversario

di Redazione

Dieci anni dopo pedalano ancora. Critical Mass, cioè la processione di ciclisti che invade ormai da anni con musica e ogni tipo di mezzo a pedali le strade delle città bloccando tutto e tutti, compie dieci anni. La prima volta fu il 23 febbraio 2002, proprio a Milano, parteciparono in 15. In breve salirono a più di 200 e la manifestazione migrò in tantissime altre città, tra cui Roma, Torino, Bologna, Brescia e Cagliari. L’idea in realtà nasce a San Francisco nel 1992, ed è stata importata in Italia dal 41enne Giovanni Pesce. Prende spunto da una quotidianità cinese. Nel paese della bici per eccellenza infatti, a causa della grande crescita, è ormai normale che i ciclisti abbiano difficoltà ad attraversare le strade. Così i cinesi hanno cominciato ad abituarsi ad aspettare di essere un numero sufficiente (una massa critica) da riuscire con le biciclette ad interrompere il traffico automobilistico e passare.

Ma perché creare disagi al traffico e agli automobilisti? Si tratta di un modo per riappropriarsi delle strade, per sottolineare l’esistenza e il diritto a muoversi delle biciclette. Un modo per sottolineare che anche le due ruote a pedali fanno parte del traffico. Per rimanere fedele al proprio messaggio Critical Mass infatti è spontanea, non ci sono organizzatori né rivendicazioni preconfezionate: ognuno partecipa all’evento a titolo personale. Non esistono volantini “ufficiali” né portavoce. L’organizzazione avviene via internet e anche questa volta è stato così. Il “compleanno” è stato fissato per giovedì dal tam tam in rete dove si è deciso per una pedalata che partirà alle 22.30 da piazza Mercanti al grido di “Il traffico siamo noi”.

Un appuntamento che non solo celebra una ricorrenza ma anche il peso che questa esperienza ha avuto per la città. È anche grazie ai Critical Mass infatti se Milano sta facendo sforzi enormi per diventare sempre più ciclabile. Ne sono una prova il successo di “bike mi” e l’attenzione sul tema del sindaco Giuliano Pisapia.

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