Volontariato

Cristina Castellani, dalla comunicazione alla csr

Pagine Blu/ Incontro con la referente per la csr di Roche Diagnostics

di Carmen Morrone

Chi è: Cristina Catellani, referente per la csr di Roche Diagnostics
Età: 48 anni
Studi: laureata in lingue moderne a Milano
A chi riporta: all?amministratore delegato
Curriculum: responsabile comunicazione in Roche Diagnostics. Dal 2006 è diventata referente per la csr
Stato civile: due figli, Claudia 19 anni e Simone 10 anni
Passioni: libri, arte

Diventare referente per la responsabilità sociale d?impresa è stato un po? automatico e un po? voluto da <b>Cristina Castellani</b>. «Mi occupavo di relazioni esterne e capitava di organizzare eventi di filantropia, poi con la scelta aziendale csr oriented sono stata scelta io come referente. Da un punto di vista professionale è stato un salto di qualità e umanamente ero molto felice di potermi occupare di attività a cui sono sempre stata molto sensibile».

Al nuovo incarico Cristina Catellani non si è fatta trovare impreparata, aveva già in mente un progetto di solidarietà che Roche avrebbe potuto sostenere e che aveva conosciuto in un?afosa giornata del luglio 2005.

«Ero stata all?ospedale San Gerardo di Monza per una riunione di lavoro », racconta, «stavo aspettando il taxi quando presi a guardare un padre e un figlio. Mi aveva incuriosito il bambino che, nonostante il caldo, indossava una felpa con il cappuccio calato sulla fronte. Attraversando la strada il piccolo se la tolse scoprendo una testa completamente calva. Papà e figlio entrarono nell?edificio di fronte che non sembrava una casa, un albergo ma piuttosto un circolo ricreativo, colorato, accogliente. Per la curiosità sono andava a vedere e scoprii che si trattava di una casa dell?associazione Maria Letizia Verga che per mission ospita famiglie con bambini malati di tumore».

L?anno scorso Roche Diagnostics e Roche Farmaceutici hanno donato 25mila euro ciascuno all?associazione per un nuovo progetto (coordinato dall?Alveare della Vita onlus). «All?interno dell?ospedale San Gerardo nascerà infatti un istituto clinico specializzato nelle malattie oncologiche dei bambini. La donazione di Roche servirà a costruire una camera sterile per i trapianti di midollo».

Ma non finisce qui. Cristina Catellani ha in mente un coinvolgimento attivo di dipendenti e quadri. «Stiamo studiando una loro spontanea collaborazione. Siamo fiduciosi, anche se non è facile poiché stiamo parlando di bambini e per di più malati di tumore».


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