Mondo
Cristiano sociali: in Afghnanistan almeno un corridoio umanitario
I parlamentari Crisyiano Sociali inviano un appello al Presidente del Consiglio per la sospensione temporanea a fini umanitari delle azioni militari
di Redazione
I parlamentari Cristiano-Sociali, On. Mimmo Lucà, presidente del Movimento, Sen. Giorgio Tonini, coordinatore nazionale, Sen. Franco Chiusoli, On. Giovanni Kessler, On. Marcella Lucidi, On. Aldo Preda,
Sen. Luigi Viviani, e l’On. Raffaella Mariani indirizzano un appello al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi affinché solleciti un ?intervento
urgente dell?Unione Europea nei confronti del governo degli Stati Uniti finalizzato alla sospensione temporanea per fini umanitari di quelle operazioni militari che, sul territorio afghano, rendono ardue le azioni di soccorso in favore delle popolazioni stremate, nonché alla creazione di corridoi umanitari attraverso cui agevolare l?intervento delle organizzazioni internazionali di tutela e di assistenza”.
Nella lettera inviata oggi a Berlusconi si legge che “con le operazioni militari sul territorio dell?Afghanistan, avviate dalle forze angloamericane
lo scorso 8 ottobre successivamente alle risoluzioni approvate dall?ONU, sostenute politicamente anche dal nostro Paese, ci si era posto l?obiettivo di scongiurare, per quanto possibile, violenze ulteriori a danno del popolo afghano, squassato da una pluridecennale catena bellica che ne ha sconvolto la vita e reso impossibile lo sviluppo. Ma la dirompenza e l’intensità dei bombardamenti, le probabili ritorsioni interne del regime dei Talebani, nonché il timore di rimanere vittima di ulteriori sopraffazioni
di fronte al rischio evidente di una recrudescenza dei conflitti interni, hanno determinato il disperato esodo di centinaia di migliaia di persone, in particolare di donne, bambini ed anziani, lungo una possibile via di fuga”.
“La nuova tragedia, oggi -prosegue la lettera – è quella di milioni di profughi che versano in condizioni drammatiche”, mentre le organizzazioni internazionali di assistenza umanitaria e la stessa Mary Robinson, Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, segnalano enormi difficoltà nello svolgimento delle attività di soccorso, nonché la inadeguatezza dell?afflusso degli aiuti di prima necessità.
Solo una sospensione temporanea di quelle azioni militari che più di altre minacciano di compromettere gli aiuti e la creazione a tal fine di appositi
corridoi umanitari può, a giudizio dei parlamentari Cristiano-sociali, scongiurare il rischio di una nuova catastrofe umanitaria in Afghanistan.
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