Politica
Crisi: le Acli chiedono un governo d’intesa
Per il presidente Olivero, "una campagna elettorale con queste regole e questo clima sarebbe insopportabile"
All’indomani del voto del Senato che ha portato alla caduta del Governo Prodi, le Acli lanciano un forte e accorato appello ai partiti perché prendano in seria considerazione, nei colloqui con il presidente della Repubblica, l’ipotesi di un Governo d’intesa, tecnico o istituzionale, in grado di affrontare le più urgenti scadenze politiche ed economiche. Un Esecutivo che metta mano a quelle riforme, prima fra tutte quella elettorale, di cui il Paese ha disperatamente bisogno per non vedersi condannato ad una nuova stagione di contrapposizione ideologica e di instabilità politica.
“Una campagna elettorale con queste regole e con il clima sguaiato che abbiamo potuto ‘apprezzare’ ieri al Senato – spiega in un comunicato il presidente delle Acli Andrea Olivero – sarebbe insopportabile per il Paese, costretto ad assistere una replica già vista da 10 anni a questa parte, ad una politica che risulta ormai incomprensibile per le persone”.
Legge elettorale a parte, sostengono le Acli, sono molti i nodi che rimarrebbero irrisolti se la legislatura si interrompesse bruscamente per andare a nuove elezioni: primo tra tutti, il decreto per la sicurezza negli ambiti di lavoro, contro la tragedia delle morto bianche, che doveva essere emanato entro febbraio. Quindi la questione dei contratti, dei salari e dei redditi familiari, “che era arrivata finalmente all’ordine del giorno del governo con il coinvolgimento delle parti sociali e sembrava dare finalmente speranze a milioni di lavoratori e di famiglie”. Ma anche la legge sulla cittadinanza e quella sull’immigrazione, entrambe in dirittura d’arrivo.
“Se si chiude e si va al voto oggi – insiste Olivero – ancora una volta non saremo riusciti a riformare l’assetto istituzionale e amministrativo del nostro Paese, per renderlo, come chiedono tutti i cittadini, più efficiente e insieme più trasparente”.
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