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Crisi in Libano: lettera Presidente Unicef Italia a Prodi e D’Alema

di Unicef

Comunicato stampa CRISI IN MEDIO ORIENTE, LETTERA DEL PRESIDENTE DELL?UNICEF ITALIA ANTONIO SCLAVI A PRODI E A D?ALEMA: ?A nome di tutti i bambini colpiti da questo conflitto vi chiedo di sostenere attivamente e pubblicamente l?appello per una sospensione delle ostilità per almeno 72 ore? 10 agosto 2006 – In una lettera inviata oggi al Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi e al Ministro degli Affari Esteri Massimo D?Alema, il Presidente dell?UNICEF Italia Antonio Sclavi esprime ?profonda preoccupazione nel constatare che a quattro settimane dall?inizio del conflitto, gli attacchi in Libano, a Gaza e in Israele comportano un sempre più alto prezzo da pagare per i bambini che vivono in questa regione? e ritiene ?che vi sia bisogno di un?azione immediata per salvare la vita di questi bambini e proteggere la loro salute e il loro benessere?. L?UNICEF calcola che le violenze in atto abbiano già causato la morte di più di 300 bambini e il ferimento di almeno un migliaio di essi nel solo Libano. Dell?oltre un milione di civili sfollati all?interno del Libano o rifugiatisi in Siria, si stima che il 45% siano bambini. I bombardamenti, i cannoneggiamenti e le operazioni militari di terra hanno pesantemente ridotto la capacità dell?UNICEF e delle Organizzazioni partner di raggiungere le popolazioni colpite e bisognose di assistenza. ?In questo contesto ? scrive il Presidente Sclavi nella lettera – l?UNICEF Italia accoglie il recente appello dell?Unione Europea per ?un?immediata sospensione delle ostilità, seguita da un cessate il fuoco sostenibile?, e in particolare il richiamo a tutte le parti coinvolte a ?garantire un passaggio sicuro ed efficace per la consegna degli aiuti umanitari?. ?L?UNICEF ? prosegue Sclavi – sottolinea a livello globale la necessità di una sospensione delle ostilità per almeno 72 ore, facendo proprio l?appello rivolto al Consiglio di Sicurezza dal Segretario Generale dell?ONU Kofi Annan e dal Sottosegretario Generale per gli Affari Umanitari Jan Egeland. Tale misura permetterebbe all?UNICEF e alle altre agenzie umanitarie di: trasferire in luogo sicuro i bambini, i feriti, i disabili e gli anziani che non sono potuti sfuggire ai combattimenti; rifornire gli ospedali e i centri sanitari con farmaci e attrezzature mediche di emergenza nonché carburante per i generatori, al fine di evitare un totale collasso delle strutture sanitarie pubbliche; fornire acqua e servizi igienici, alimenti e altri beni essenziali alle decine di migliaia di sfollati che cercano rifugio in edifici pubblici nelle zone di guerra?. Negli ultimi 20 anni, in numerosi conflitti, l?UNICEF ha spesso avuto successo nel negoziare ?giornate di tranquillità? finalizzate a garantire aiuti d?emergenza per l?infanzia. Uno dei primi esempi di tale attività avvenne proprio in Libano nel 1987, quando si giunse a un accordo per sospendere il conflitto a più riprese, consentendo la vaccinazione di tutti i bambini e la riparazione delle infrastrutture idriche danneggiate. Analoghi ?giorni di tranquillità? sono stati negoziati anche in El Salvador, Angola, Afghanistan, Sri Lanka e nella Repubblica Democratica del Congo. ?A nome di tutti i bambini colpiti da questo conflitto ? è l?appello del Presidente dell?UNICEF Italia Antonio Sclavi a Prodi e D?Alema – vi chiedo di sostenere attivamente e pubblicamente l?appello per una sospensione delle ostilità per almeno 72 ore. I Comitati nazionali per l?UNICEF, presenti nei 37 paesi più industrializzati, stanno scrivendo ai rispettivi Governi per ottenere il comune obiettivo della sospensione?. Per maggiori informazioni: Ufficio stampa UNICEF Italia, tel.: 06 47809233/234 e 335.333077, e-mail: press@unicef.it, sito-web: www.unicef.it


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