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Crisi idrica, la denuncia del Comitato per il contratto mondiale dellacqua
Il Piano del Governo si ispira ad una politica dellemergenza. Invece di destinare risorse per interventi straordinari e messa in opera degli impianti esistenti
di Redazione
?Il Piano contro la siccità del Governo continua ad ispirarsi ad una politica dell?emergenza. Invece di destinare risorse per interventi straordinari di manutenzione e messa in opera degli impianti esistenti, per garantire l?accesso all?acqua per tutti i cittadini, si punta a destinare risorse agli agricoltori, che sono fra i maggiori beneficiari delle risorse d?acqua disponibili, ed a concedere agevolazioni per l?accesso futuro a questa risorsa. E? tempo di attuare una vera Politica dell?Acqua che responsabilizzi sia i singoli cittadini che i settori produttivi perché l?acqua è una risorsa preziosa che nessuno ha il diritto di sprecare?.
Roma, 19 luglio 2002 ? ?Di fronte alla crisi idrica che ha colpito l?Italia ed ai consueti disastri provocati dalle piene dei fiumi, appaiono sempre più realistiche le denunce contenuti nel Rapporto sullo stato dell?acqua in Italia, noto come Il Pozzo di Antonio, reso pubblico dal Comitato italiano per il contratto mondiale dell?acqua il 22 marzo di quest?anno.
Gli interventi e il piano che il Governo sta varando in queste ore, contro la siccità, con lo stanziamento di 550 miliardi, continuano nella linea degli interventi d?emergenza e paradossalmente puntano a dare risposte emergenziali a sostegno dell?agricoltura che, insieme all?industria, è fra i maggiori consumatori ed utilizzatori delle riserve di acqua disponibili proprio nelle regioni a più alta crisi idrica. Il Governo ignora alcune delle cause che hanno portato alla attuale situazione di crisi: privilegiando gli indennizzi e la ripresa economica e produttiva delle sole imprese agricole con finanziamenti decennali a tasso agevolato, senza imporre condizionamenti sull?abbandono o riconversioni delle coltivazioni ad alto consumo c?acqua, in aree di scarsa disponibilità di acqua. E? ora di invertire la tendenza e di imporre ai settori agricolo e industriale una diversa politica di gestione di questa risorsa, e soprattutto di applicare delle tariffe proporzionali ai consumi ed ai prelievi.
E? ora di pensare ad un piano programmatico per l?acqua complessivo, che non concepisca l?acqua come una merce o un affare da affidare ai privati, che confermi il ruolo delle amministrazioni locali responsabilizzandole per introdurre nelle concessioni edilizie per nuove abitazioni che per usi industriali, e cicli differenziati dell?acqua.
E? necessario mantenere la gestione pubblica dell?acqua, privilegiando sul piano dei finanziamenti a favore degli Enti locali gli interventi per la gestione e manutenzione degli acquedotti ed egli impianti di distribuzione per evitare perdite e sprechi d?acqua, piuttosto che gli investimenti per la costruzione di nuove opere o impianti di dessalinazione.
E? ora di lanciare nelle scuole ed a livello di opinione pubblica una campagna per una nuova ?cultura sull?acqua? per stimolare nei giovani e nelle famiglie un uso più attento ed oculato di questa importante risorsa, fonte di vita per ogni essere umano che è l?acqua potabile, che deve essere considerata un bene patrimoniale di tutta l?umanità.
E? il momento giusto per gli Enti locali di dimostrare la capacità e l?autonomia per trovare soluzioni, garantire a tutti la risorsa acqua, assumendo posizioni chiare per ostacolare l?attuazione dell?art.35 della Finanziaria -opponendosi alla trasformazione delle aziende pubbliche di gestione del servizio idrico in società per azioni-, anche perché l?articolo 35 è sotto il giudizio della Corte Costituzionale, perché viene contestata la ?incompetenza? statale alla luce del nuovo Titolo V° della Costituzione.
?Sono queste alcune proposte al centro della Campagna che il Comitato Italiano per il contratto Mondiale dell?acqua con il supporto del CIPSI desiderano richiamare all?attenzione del Governo e delle forze parlamentari?, ha dichiarato Rosario Lembo, segretario generale del Comitato italiano e Presidente del CIPSI, nel momento in cui si stata discutendo il piano di azione nazionale contro la siccità.
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