Sostenibilità
Crisi finanziaria, un paio di consiglibper evitare di farsi prendere dal panico
Parliamone
di Gustavo Ghidini*
I l primo consiglio, per tutti, è quello di non farsi prendere dal panico. Fortunatamente il sistema bancario e finanziario italiano non è evoluto (!) come quello americano, ed è quindi esposto a minori rischi, anche di riflesso. Ad esempio, i nostri mutui vengono concessi non sull’intero valore dell’immobile – spesso anzi, per la metà o poco più – e mai, che io sappia, su ipotetici incrementi futuri di valore degli immobili. Il panico, invece, può scatenare reazioni a catena, delle quali – la storia insegna – fanno le spese soprattutto i piccoli risparmiatori.
Consigli? Solo due. Uno per chi non ha, o non ha ancora, capacità di risparmio; ed uno per chi ha già risparmi investiti.
Chi non ha risparmi, deve a mio avviso attenersi a una sola regola : cercare di non fare debiti, salvo casi di vera, ineliminabile necessità. Niente ricorso al credito, dunque, per viaggi, matrimoni, e in genere per ogni spesa rinviabile. Già è difficile per molti arrivare a fine mese – guai se si aggiungessero, senza vera necessità, gli oneri di interessi che, nel credito al consumo, possono facilmente arrivare, già oggi, a tassi dell’ordine del 15% annuo. Oggi, domani, con ogni probabilità, viste le inevitabili strette sul credito, i tassi saliranno ancora – già il tasso di riferimento della Banca centrale europea (Euribor) ha cominciato a salire ancora proprio subito dopo lo scoppio della crisi mondiale.
Controllare, controllare, controllare
A chi ha risparmi investiti in gestioni finanziarie, o assicurativo-finanziarie – non semplici Bot o buoni postali, per intenderci – il consiglio è “controllare”, controllare con pedanteria la qualità e struttura dell’investimento.
Con pedanteria, dunque, suggerisco di chiedere al promotore finanziario che segue il “portafoglio”, di precisare per iscritto una serie di dati rilevanti, il cui insieme fornirà la spia della tranquillità o meno dell’investimento. Chiederei dunque di fornire, entro un breve termine (7 giorni lavorativi):
1) nel caso di mere gestioni , il dettaglio dei titoli in portafoglio (nel caso in cui i portafogli includano quote di Fondi di investimento, analogo dettaglio dei sottostanti patrimoni);
2) nel caso di investimenti di tipo assicurativo:
a) l’identificazione del gestore;
b) l’esistenza di coperture (e da parte di chi);
c) le eventuali posizioni in derivati: quanti e quali – in particolare precisando se fra detti strumenti siano inclusi anche prodotti di tipo “esotico”;
d) nel caso di prodotti Unit Linked, o Index Linked, la composizione del fondo sottostante e/o del parametro del riferimento.
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