Volontariato
Crisi dimenticate: rapporto di Msf sui media italiani
Poco spazio da parte di stampa e tv italiani alle crisi umanitarie. E' il risultato di un'indagine promossa da Medici senza frontiere.
“Pandemie e crisi alimentari che ogni anno falciano milioni di vite completamente ignorate da telegiornali, quotidiani e periodici. L’epopea di milioni di persone in fuga da guerre, violenze e soprusi raccontate con poche immagini o da un pugno di articoli”. Comincia così il quadro sulle “crisi dimenticate” di Medici Senza Frontiere (MSF), che per il terzo anno consecutivo ha analizzato lo spazio dedicato dai mezzi di comunicazione italiani alle crisi umanitarie nel corso del 2006, prendendo in considerazione 22 quotidiani,13 periodici e, con la collaborazione dell’Osservatorio di Pavia, i principali telegiornali della televisione generalista.
Eccp la ?top ten? delle crisi dimenticate ? Somalia , Repubblica Democratica del Congo, Sri Lanka, Colombia, Cecenia, malnutrizione, Haiti, tubercolosi, Repubblica Centrafricana e India centrale ? e di altre gravi crisi particolarmente ignorate nel nostro paese ? Indonesia, Sudan, Ciad, Niger, Angola e malaria.
Tra i 22 quotidiani analizzati, i più attenti alle crisi umanitarie sono risultati Avvenire, La Repubblica e Il Corriere della Sera (La Repubblica supera Avvenire quando si considerano solamente gli articoli veri e propri, escludendo cioè trafiletti e brevi). Sempre considerando gli articoli veri e propri seguono, a distanza, Il Manifesto, La Stampa e Il Giornale. Ancora meno attenti Liberazione, l?Unità, Il Sole 24 Ore e Il Messaggero.
Tra i periodici, Famiglia Cristiana, Panorama, L?Espresso e Il Venerdì di Repubblica sono stati i più attenti, ma vengono seguiti immediatamente dai due femminili Vanity Fair e Io Donna.
Particolarmente disattento alle crisi umanitarie nel corso del 2006 è stato Il Corriere della Sera Magazine. Leggermente più attenti sono invece stati Specchio, Gente, D ? La Repubblica delle Donne e Oggi.
Per quanto riguarda la Tv, Medici Senza Frontiere ha chiesto all?Osservatorio di Pavia di analizzare il contenuto delle due principali edizioni dei telegiornali (day time e prime time) dei due principali network della televisione italiana generalista, RAI (Tg1, Tg2 e Tg3) e Mediaset (Tg4, Tg5 e Studio Aperto).
Su un totale di 78.224 notizie, solo 8.228 (pari al 10,5%) sono state dedicate a eventi o situazioni di crisi. Anche quest?anno, come lo scorso, si nota una maggiore attenzione alle crisi umanitarie da parte dei telegiornali Rai (4.943 notizie su 36.803, pari al 13,4%) rispetto a quelli Mediaset (3.285 notizie su 41.421, pari al 7,9%), e si conferma la tendenza che vede il Tg3 al primo posto con il 16,2%, il Tg1 al secondo posto con il 13,4% e il Tg2 con l?11,2%. Seguono il Tg4 con il 9,5%, il Tg5 con il 9,2% mentre Studio Aperto resta il fanalino di coda con il 5,5%.
Alla Cecenia, per esempio, in un intero anno sono stati dedicati solo 92 articoli dai 22 quotidiani e dai 13 periodici presi in considerazione, ma di questi ben 42 si riferiscono a due singoli episodi eclatanti, quali l’uccisione del leader separatista Basayev (23 articoli) e l’assassinio della giornalista Anna Politkovskaja (19), mentre è praticamente inesistente lo spazio dedicato alle condizioni di vita e alle sofferenze dei civili ceceni di cui proprio la Politkovskaja coraggiosamente scriveva. Sulla Colombia sono stati pubblicati un centinaio di articoli, ma praticamente nessuno racconta dei milioni di sfollati causati dagli scontri tra esercito, paramilitari e guerrieri. Sono 63 gli articoli pubblicati sul Ciad, ma dei 200mila rifugiati dal vicino Darfur e dei 50mila sfollati interni hanno parlato solo 10 pezzi.
Alla tubercolosi, che contagia 9 milioni di persone e ne uccide 2 milioni ogni anno, i telegiornali hanno dedicato 3 notizie nel corso del 2006. Alla malaria, che uccide un bambino ogni 30 secondi, 6 notizie (di cui ben 4 sulla morte di un italiano che ha contratto la malattia in Congo). Sconcertante il confronto con l’influenza aviaria, che ha fortunatamente registrato solo 116 casi e 80 morti in tutto il mondo: a questa pandemia solo ?potenziale?, sono stati dedicati ben 410 servizi dai TG.
In occasione della presentazione del rapporto, Msf ha inoltre lanciato la campagna di sensibilizzazione ?Dimmi Di Più? che – con la partecipazione straordinaria della criminologa Julia, noto personaggio dei fumetti ? punterà a coinvolgere il grande pubblico nel chiedere un’informazione più attenta alle crisi umanitarie.
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