Amici dei Bambini esprime una forte preoccupazione per le conseguenze della caduta del governo Prodi sul sistema adozioni internazionali: ?Dopo una stasi politica della Commissione per le Adozioni internazionali (CAI) durata almeno 20 mesi, ora ci apprestiamo a vivere un ulteriore periodo di incertezza? ha detto il presidente di Amici dei Bambini Marco Griffino.
Potrebbe essere proprio l?operatività della CAI a subire una battuta d?arresto dal momento che il nuovo Regolamento della CAI, in vigore dallo scorso 9 agosto, prevede nomine politiche per il Presidente della Commissione, che corrisponde al Ministro delle Politiche per la Famiglia e ha funzioni di indirizzo e di rappresentanza e il Vice-Presidente, diretta espressione del Presidente e incaricato di seguire gli aspetti gestionali del sistema.
Infatti con la caduta del Governo anche il Presidente della Commissione, come Ministro, di fatto è dimissionario e si può limitare allo svolgimento delle attività di ordinaria amministrazione. Il Regolamento nasconde, quindi, una tremenda insidia legando la funzionalità della CAI agli avvicendamenti politici e ai cambi di Governo anche nella figura del Vice-presidente: ?L?incarico del Vice-presidente cessa con la fine di ogni legislatura – stabilisce l?articolo 5 del Regolamento – ove non confermato dal Governo entro sei mesi dalla data di conseguimento della fiducia.? E? proprio la figura del Vice-presidente ad essere il principale motore dell?attività della CAI in quanto ?autorizza l?ingresso e il soggiorno permanente del minore straniero adottato o affidato a scopo di adozione; può adottare, nei casi di urgenza che non permettono la convocazione in tempo utile della commissione, i provvedimenti di competenza della stessa.?
?Se tra le ipotesi che si affacciano si arriverà a un esecutivo istituzionale, chiamato a portare a termine le riforme più urgenti, chiediamo che si risolva la situazione di evidente emergenza in cui si trova oggi il sistema adozioni internazionali in Italia ? ha aggiunto Griffini – Con fronti aperti in Federazione Russa, Cina, Bielorussia, Cambogia per citarne solo alcuni ci troveremmo nuovamente senza un soggetto istituzionale che ci rappresenti e nel più completo isolamento politico. Ergo è necessario voltare pagina: da anni proponiamo di costituire un?Authority forte per le adozioni internazionali: politicamente indipendente, slegata dalle alterne vicende politiche, guidata da una figura di assoluto prestigio, riconoscibilità e competenza. Oggi più che mai abbiamo bisogno di un?Authority capace di dialogare con autorevolezza sia con il mondo politico, capace di sviluppare una vera ?politica estera? dell?accoglienza nella quale l?adozione sia inserita in un quadro di interventi a sostegno dell?infanzia abbandonata e venga riconosciuta a pieno titolo come intervento di cooperazione allo sviluppo. Solo in questo modo potremmo dare una speranza a milioni di bambini abbandonati nel mondo che attendono solo una mamma e un papà disposti ad accoglierli.?
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