Famiglia

Crisi della sinistra. De Luca: punto su altri

Sullo sfogo di Moretti intervista a Erri De Luca

di Benedetta Verrini

La nostra salvezza civile sta nelle grandiose giornate di folla di Genova. Tra quella gente che si è spostata da Perugia ad Assisi per la Marcia della pace; nelle manifestazioni contro la guerra che si sono svolte in Italia. A dimostrazione che in questo Paese c’è già una forma di resistenza civile. E non importa che non sia politicamente rappresentata: l’importante è che sia contagiosa». Così Erri De Luca ritorna a parlare di società civile, giustizia e politica, dopo l’appello della settimana scorsa (di cui si è fatto promotore assieme a Oreste Scalzone), per denunciare «l’oppio giudiziario» in cui sta scivolando il Paese e bocciare in blocco la sinistra dei «Nanni e delle ballerine».
Vita: Ma nello sfogo di Moretti lei proprio non si è riconosciuto, anche solo per un attimo?
Erri De Luca: Neanche un po’. Moretti si rammarica di alcuni dirigenti di un partito che per me è già fuori dal tempo. È come uno che ha messo i risparmi in banca, e poi se la ritrova fallita: io non ho messo nessun risparmio là dentro, perciò non mi sento coinvolto da quella invettiva, anche se la capisco.
Vita: Ha denunciato l’«attribuzione ai giudici di un magistero morale». Eppure la protesta e il risveglio delle coscienze in Italia si sono “aggrappati” proprio alla magistratura…
De Luca: La magistratura non è stata una forza politica, è stata un corpo dello Stato che ha perseguito le sue finalità. E non ha niente a che vedere con quello che sta succedendo a noi, con il modo in cui vanno le cose in questo Paese. Il problema è che già ai tempi di Mani Pulite se ne è voluto fare un simbolo, e ora, nuovamente, si cerca di attribuire ai magistrati un ruolo di supplenti di fronte alle dimissioni della politica. È l’ennesima giaculatoria, in cui si torna a invocare il “magistrato salvatutti”, ed è penosamente fuori luogo.
Vita: La folla di Genova, la rete silenziosa della società civile ha speranza di far sentire in qualche modo il suo peso?
De Luca: Personalmente non credo sia importante che abbia un peso politico; non sarebbe “un valore aggiunto” rispetto ai valori che tutta questa gente già semina, tutti giorni, nella società italiana.

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