Famiglia

Crisi Darfur: on. Boniver in missione a Khartoum

Il sottosegretario agli Esteri ha chiesto al governo sudanese di intervenire contro i massacri e saccheggi in corso nella regione

di Gabriella Meroni

L’Italia ha chiesto alle autorita’ sudanesi di intervenire in maniera decisa per affrontare la grave crisi umanitaria nella regione occidentale del Darfur, che coinvolge oltre due milioni di persone, un terzo della popolazione della regione. In pratica, di fermare le milizie filo-arabe responsabili secondo accreditate fonti della comunita’ internazionale dei massacri e dei saccheggi. E’ stata il sottosegretario agli Esteri, Margherita Boniver, in missione a Khartum, ad affrontare la questione sia con il ministro degli Affari umanitari Ibrahim Mahmud Hamdi, sia con il viceministro degli Esteri Najib el Kheir. Ad entrambi, a nome del governo, Boniver, che ha tra le sue deleghe i diritti umani e le questioni umanitarie, ha posto una serie di richieste concrete: garantire l’ accesso agli operatori umanitari in tutti i campi profughi della regione e disporre adeguate misure per la protezione della popolazione civile. Quindi, di mettere in condizione di non nuocere le milizie di etnia araba e filogovernative degli janajaaweed, responsabili di migliaia di morti, del saccheggio e della distruzione di interi villaggi, di avere costretto alla fuga dalle loro case oltre un milione di persone, di stupri e violenze di massa. Forte anche del contributo finora dato sia in termini di aiuti umanitari, sia di apporto sul piano politico al processo di pace tra il nord e il sud del paese, l’ Italia ha chiesto alle autorita’ sudanesi anche di accettare nel Darfur la presenza degli osservatori militari internazionali previsti dagli accordi di aprile con le organizzazioni armate e politiche locali. Il sottosegretario ha ricordato che l’ Italia si e’ anche impegnata in questo ambito a fornire uno dei sei osservatori che dovranno essere inviati dall’ Unione Europea. Il conflitto del Darfur, che coinvolge da una parte le milizie filogovernative di etnia araba e dall’ altra le popolazioni locali (anch’ esse islamiche ma di etnie africane), e che e’ motivato oltre che da antiche rivalita’ tribali anche da questioni legate allo sfruttamento delle risorse agricole in un territorio grande come la Francia, ha provocato negli ultimi mesi oltre un milione di sfollati e circa 200.000 rifugiati nel vicino Ciad. Di fronte a una tragedia che, secondo gli osservatori internazionali minaccia di replicare, nelle modalita’ se non nelle proporzioni, quella del Ruanda, l’accesso agli aiuti e’ stato finora limitato da difficolta’ di ordine burocratico poste dal governo sudanese e che hanno provocato anche ferme reazioni da parte delle Nazioni Unite. Recentemente si sono avuti segnali di ammorbidimento da parte delle autorita’ sudanesi, che hanno maggiormente aperto l’ accesso ai campi profughi, promesso interventi contro le milizie e annunciato la creazione di una commissione per i diritti umani. Margherita Boniver oggi e’ nel Darfur per assistere alla distribuzione di un nuovo carico di aiuti umanitari italiani (l’impegno della cooperazione, tra bilaterale e multilaterale, supera i sette milioni di euro). Nel Darfur il sottosegretario ha in programma la visita a uno dei campi e ad un ospedale, oltre a incontri con i responsabili degli organi multilaterali impegnati negli aiuti. Domani concludera’ la sua visita con un incontro con i membri della Commissione di inchiesta sulle violazioni dei diritti umani nel Darfur.


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