Sostenibilità
Crisi auto: per WWF l’industria è dopata
Per Gianfranco Bologna: "segno che bisogna cambiare rotta verso un sistema dei trasporti fondato sul mezzo pubblico e investendo nei nuovi sistemi non inquinanti"
di Redazione
Per Gianfranco Bologna, portavoce del Wwf Italia, “l’annullamento del tradizionale Salone di Torino dell’Auto è un campanello d’allarme, il segno che bisogna cambiare rotta verso un sistema dei trasporti fondato sul mezzo pubblico e investendo nei nuovi sistemi non inquinanti, come l’auto a idrogeno. Imboccare subito la strada dello sviluppo sotenibile è l’unica vera risposta anche alle preoccupazioni legittime sull’occupazione”. A giudizio del Wwf, “l’industria automobilistica è stata anche ‘dopata’ da meccanismi che hanno danneggiato e messo in crisi il suo stesso funzionamento, come è avvenuto, ad esempio, con la rottamazione che ha drogato il sistema occupazionale fornendo aspettative molto difficili da mantenere per il mercato”. D’altronde, aggiunge Bologna, “chi semina automobili, strade e parcheggi raccoglie anche inquinamento, devastazioni territoriali e seri problemi di morbilità e mortalità e grava sul nostro PIL con costi ambientali, sociali e sanitari valutati in 280mila mld di lire”.
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