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Crimini d’odio, ebrei le vittime principali (ma non in Italia)

È stato pubblicato il rapporto Hate Crime dell’Osce che registra i numeri su questi reati particolari provenienti dagli archivi ufficiali di 43 stati membri dell’organizzazione internazionale oltre che da 122 associazioni della società civile. Ecco i risultati

di Gabriella Meroni

È stato pubblicato il Rapporto sui crimini d’odio dell’Osce, che raccoglie i dati provenienti dalle autorità di 43 stati oltre che dalla partecipazione volontaria di 122 gruppi e associazioni non profit, questa volta relativi a 3 stati in più (per un totale di 46). Secondo la definizione Osce, questi reati sono «determinati da pregiudizi, noti anche come reati d’odio o preconcetto, che ledono la sicurezza degli individui, delle comunità e della società nel suo complesso», e possono addirittura portare a «guerre interne» ai vari paesi.

In generale, i numeri degli episodi rimangono confrontabili con quelli degli anni precedenti, nota l’Osce, che osserva però anche come sicuramente le cifre non riescono a fotografare per intero il fenomeno, che rimane in gran parte sottostimato. Per quanto riguarda le segnalazioni della società civile, nei 46 paesi considerati sono stati registrati 4259 reati d’odio, di cui 1883 episodi di antisemitismo (il 44%), 861 di razzismo e xenofobia, 601 diretti contro persone Lgbt, 504 contro cristiani di diverse confessioni, 313 contro musulmani, 87 ai danni di rom e sinti e11 diretti contro disabili.

Stando invece alle cifre ufficiali, in Italia nel 2014 sono stati segnalati 596 reati d’odio, di cui oltre 400 relativi a episodi di razzismo e xenofobia, 153 per pregiudizi contro i cristiani (o altre religioni meno diffuse), 27 per omofobia e solo 3 contro persone disabili. Nessuna segnalazione ufficiale ha riguardato episodi di antisemitismo contro, per esempio, i 1596 casi di questo tipo segnalati in Germania o gli 851 della Francia. La società civile italiana ha segnalato 114 reati d’odio. Confrontando il dato italiano con quello degli altri, il nostro paese risulta dunque essere tra i più “buoni”, soprattutto se si pensa che in nel solo Regno Unito le segnalazioni ufficiali sono state l’anno scorso quasi 53mila (anche se solo 4872 hanno dato seguito a inchieste giudiziarie) e in Germania 7.858 (quasi il doppio rispetto ai 4.647 del 2013). Tanto per fare un paragone, negli USA i crimini segnalati alle autorità erano stati 6933 nel 2013 (il dato 2014 non è ancora disponibile). Staccati da noi anche Francia con oltre 1600 episodi e Spagna con oltre 1200.

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