Famiglia
Cri, Scelli: “Svolta epocale”
Il commissario straordinario: "Il Governo ha rioconsociuto la nostra autonomia politica e amministrativa"
Per la croce Rossa Italiana, secondo il commissario straordinario Maurizio Scelli,
”siamo a una svolta epocale”. ”Per la prima volta dopo
decenni e decenni – ha spiegato Scelli – un governo ha recepito
la volonta’ degli associati della Croce Rossa di essere il piu’
possibile indipendenti dagli organi politici”.
”Ci e’ stata riconosciuta – ha aggiunto il commissario
straordinario, parlando a Montesilvano a margine del Congresso
dei Volontari del Soccorso della Cri – anche la possibilita’ di
gestirci da un punto di vista amministrativo senza nessun
coinvolgimento politico. Ecco – ha proseguito Scelli – questo,
insieme alla possibilita’ di poter indire le elezioni per il
rinnovo dei vertici nei prossimi mesi dell’anno, equivale a
riportare la Croce Rossa Italiana nell’ambito della piu’ totale
democrazia”.
Tali cambiamenti, sempre secondo Scelli, daranno ”a quei
giovani, a quelle persone che hanno spesso subito l’arroganza di
chi si e’ appropriato di certi ruoli e non li ha piu’ lasciati.
la possibilita’ di concorrere nuovamente a favorire il cambio
generazionale di cui la Croce Rossa Italiana ha bisogno per
decollare definitivamente e volare alto”.
Al Congresso nazionale di Montesilvano partecipano, fino a
domani, circa 2.300 volontari della Cri provenienti da tutta
Italia, confrontandosi su temi come la formazione, le attivita’
sanitarie, il servizio ‘118’, la gestione delle scuole Cri, le
emergenze, le attivita’ sociali. Nel corso dei lavori, oggi e’
stata ascoltata la testimonianza del volontario della Croce
Rossa spagnola, Carlos Ukria Mieres, coordinatore delle
operazioni di soccorso dopo gli attentati terroristici alle
stazioni ferroviarie di Madrid dell’11 marzo scorso.
”Quello del volontariato nella gestione delle situazioni di
emergenza e’ un ruolo fondamentale – ha ribadito Scelli -. Il
volontariato in Italia, attraverso tutte le associazioni, e’
quella marcia in piu’ che in occasione di tragedie e di eventi
luttuosi riesce a supportare le attivita’ istituzionali da parte
dello Stato. Ritengo – ha sottolineato ancora Scelli – che da
una lato sia una presenza indispensabile, dall’altro sia anche
un cammino attraverso il quale, soprattutto i giovani, possano
formarsi ed orientare la loro vita verso un futuro di pace, di
liberta’, e di rispetto della dignita’ umana, sia quando fanno i
volontari, sia nella vita di tutti i giorni”.
Sempre a margine del Congresso, il commissario della Cri ha
voluto negare ancora una volta la possibilita’ di un suo
imminente ingresso attivo in politica. ”Oggi – ha dichiarato –
qui ci sono piu’ di duemila persone, in tutta Italia sono
trecentomila. A loro ho fatto una promessa, impegnandomi per
cercare di dar loro quello di cui hanno bisogno. Bene – ha
rimarcato Scelli – abbandonarli per una carriera politica mi
pare un tradimento. Forse ci sara’ il tempo, pero’ adesso io
vorrei fare politica con loro, e nel termine piu’ bello, cioe’
fare per gli altri. E loro – ha concluso – questa politica la
fanno tutti i giorni”.
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