Famiglia

Cri, Scelli: “Svolta epocale”

Il commissario straordinario: "Il Governo ha rioconsociuto la nostra autonomia politica e amministrativa"

di Stefano Arduini

Per la croce Rossa Italiana, secondo il commissario straordinario Maurizio Scelli, ”siamo a una svolta epocale”. ”Per la prima volta dopo decenni e decenni – ha spiegato Scelli – un governo ha recepito la volonta’ degli associati della Croce Rossa di essere il piu’ possibile indipendenti dagli organi politici”. ”Ci e’ stata riconosciuta – ha aggiunto il commissario straordinario, parlando a Montesilvano a margine del Congresso dei Volontari del Soccorso della Cri – anche la possibilita’ di gestirci da un punto di vista amministrativo senza nessun coinvolgimento politico. Ecco – ha proseguito Scelli – questo, insieme alla possibilita’ di poter indire le elezioni per il rinnovo dei vertici nei prossimi mesi dell’anno, equivale a riportare la Croce Rossa Italiana nell’ambito della piu’ totale democrazia”. Tali cambiamenti, sempre secondo Scelli, daranno ”a quei giovani, a quelle persone che hanno spesso subito l’arroganza di chi si e’ appropriato di certi ruoli e non li ha piu’ lasciati. la possibilita’ di concorrere nuovamente a favorire il cambio generazionale di cui la Croce Rossa Italiana ha bisogno per decollare definitivamente e volare alto”. Al Congresso nazionale di Montesilvano partecipano, fino a domani, circa 2.300 volontari della Cri provenienti da tutta Italia, confrontandosi su temi come la formazione, le attivita’ sanitarie, il servizio ‘118’, la gestione delle scuole Cri, le emergenze, le attivita’ sociali. Nel corso dei lavori, oggi e’ stata ascoltata la testimonianza del volontario della Croce Rossa spagnola, Carlos Ukria Mieres, coordinatore delle operazioni di soccorso dopo gli attentati terroristici alle stazioni ferroviarie di Madrid dell’11 marzo scorso. ”Quello del volontariato nella gestione delle situazioni di emergenza e’ un ruolo fondamentale – ha ribadito Scelli -. Il volontariato in Italia, attraverso tutte le associazioni, e’ quella marcia in piu’ che in occasione di tragedie e di eventi luttuosi riesce a supportare le attivita’ istituzionali da parte dello Stato. Ritengo – ha sottolineato ancora Scelli – che da una lato sia una presenza indispensabile, dall’altro sia anche un cammino attraverso il quale, soprattutto i giovani, possano formarsi ed orientare la loro vita verso un futuro di pace, di liberta’, e di rispetto della dignita’ umana, sia quando fanno i volontari, sia nella vita di tutti i giorni”. Sempre a margine del Congresso, il commissario della Cri ha voluto negare ancora una volta la possibilita’ di un suo imminente ingresso attivo in politica. ”Oggi – ha dichiarato – qui ci sono piu’ di duemila persone, in tutta Italia sono trecentomila. A loro ho fatto una promessa, impegnandomi per cercare di dar loro quello di cui hanno bisogno. Bene – ha rimarcato Scelli – abbandonarli per una carriera politica mi pare un tradimento. Forse ci sara’ il tempo, pero’ adesso io vorrei fare politica con loro, e nel termine piu’ bello, cioe’ fare per gli altri. E loro – ha concluso – questa politica la fanno tutti i giorni”.


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