Politica

CRI: il CdM approva nuovo statuto

Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo statuto della Croce Rossa Italiana

di Redazione

Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo statuto della Croce Rossa Italiana. Lo rende noto la stessa Croce Rossa Italiana riferendo la comunicazione avuta dal ministro della Salute, Francesco Storace. ”Il ministro della Salute, Francesco Storace – informa una nota della Cri – ha appena comunicato al commissario straordinario Maurizio Scelli che il tanto desiderato statuto che riordina l’organizzazione di volontariato, e’ stato varato oggi dal Consiglio dei ministri. La notizia – precisa la Croce Rossa – e’ stata accolta con entusiasmo da tutti i volontari che ringraziano il commissario straordinario per il grande lavoro svolto e il ministro della Salute per il decisivo impegno”. Finalmente le elezioni: e’ con questo spirito che i volontari della Croce Rossa Italiana accolgono il nuovo statuto che segna cosi’ – tengono a precisare – l’avvio di una nuova fase democratica dell’organizzazione. ”Avremo vertici eletti da noi, il presidente sara’ uno di noi. Siamo grati al commissario straordinario, Maurizio Scelli, per aver sostenuto il nostro progetto” dicono in sostanza i responsabili di alcune delle componenti della Cri a nome del loro gruppo. ”Non vogliamo altri intralci, ora vogliamo votare – afferma Enzo Scognamiglio, ispettore nazionale dei volontari del soccorso, 80 mila persone – Scelli sia garante di questa fase elettorale”. ”Le elezioni e’ l’unico passo che volevamo, ossia nuovi vertici democraticamente eletti”. Scognamiglio tiene a precisare che lo statuto e’ stato ”proposto e condiviso dalla base. La garanzia che abbiamo ora e’ che Scelli insedi il presidente nazionale”. Per Fiorella Caminiti, ispettrice nazionale dei pionieri (i piu’ giovani dell’organizzazione, sono 35 mila), ”finalmente si e’ arrivati alla conclusione. Lo statuto risponde ad una logica associativa. Nel cda non ci sono piu’ i rappresentanti esterni e per la prima volta si fa una netta distinzione fra indirizzo e gestione. Finalmente, il governo ha deciso di restituire alla Cri la democrazia”. ”Lo statuto ci piace – sostiene Maria Vittoria Torresi, responsabile dei donatori di sangue (150 mila persone) – apprezziamo soprattutto il riconoscimento del lavoro che in realta’ svolgono i donatori e che non e’ solo donare sangue. Ma e’ promozione alla donazione e quindi tutto il lavoro che svolgiamo, nelle scuole ad esempio, sui corretti stili di vita. Per noi, e’ una conquista anche se siamo arrivati a questo risultato con una certa difficolta’ e di questo diamo atto al commissario straordinario”. ”Benvenuto lo statuto – afferma Ludovica Lucifero, presidente nazionale del comitato femminile (35 mila aderenti) – lo aspettavamo da due anni. E’ un fatto fondamentale averlo perche’ finisce il commissariamento che e’ un meccanismo precario, possiamo quindi guardare ad una nuova fase operativa, e con le elezioni dei vertici l’associazione si dirige verso la democrazia”.


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