Economia

Crescita sostenibile, qualche ruolo per il fintech?

Ubi Banca ha organizzato un incontro per discutere di nuovi processi organizzativi e modelli di business in grado di stimolare lo sviluppo sostenibile. Coinvolti protagonisti dell’ecosistema Fintech, mondo accademico e rappresentanti di grandi aziende esperti di tematiche ambientali, società e governance

di Redazione

UBI Banca ha radunato oggi 6 febbraio a Milano i principali player del mondo finanziario, dell’industria e dell’ambiente accademico in occasione dell’evento “Finanza sostenibile e fintech: progresso e innovazione”. L’obiettivo dell’appuntamento, organizzato dall’istituto di credito in collaborazione con Fintastico, il portale dedicato alle informazioni sulle novità della galassia fintech, è stato quello di creare un momento di confronto e riflessione sul ruolo che il fintech sta assumendo all’interno dei processi legati alla crescita sostenibile.

I vari interventi, sostenuti oltre che dagli esponenti di UBI Banca da personalità dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, IBM, Luxottica, Grifal, Banor SIM, ESGeo, Eurizon, InVento Lab e MDOTM, hanno evidenziato alcuni degli argomenti chiave utili alla realizzazione di una crescita responsabile. Durante l’evento, infatti, è stato approfondito l’ampio scenario legato agli investimenti sostenibili, dall’ambito regolamentare a livello europeo all’influenza esercitata dai comportamenti degli investitori istituzionali e si è discusso delle diverse azioni che le aziende devono intraprendere per gestire al meglio i rischi ambientali, sociali e di governance.

“Sostenibilità e innovazione sono i pilastri su cui sempre più si fonda la crescita. È in atto un rapido processo di trasformazione in cui le imprese e le banche rivedono modelli di business e processi organizzativi per orientarli verso uno sviluppo sostenibile, nella sua accezione più ampia di creazione nel tempo di valore economico coniugato con valore sociale e riduzione dei rischi ambientali”, afferma Rossella Leidi, Chief Wealth & Welfare Officer e Vicedirettore Generale di UBI Banca. “In un quadro di evoluzione di questa portata appare imprescindibile identificare trend tecnologici rilevanti. La contaminazione tra player con un know-how consolidato e nuovi attori può generare modelli di business completamente nuovi anche in industry più tradizionali, portando valore diretto al tessuto socioeconomico”.

L’evento ha sottolineato la necessità di entrare in contatto sempre maggiore con il Fintech Ecosystem, adottando un approccio Open Innovation che preveda una modalità collaborativa e aperta per la gestione dell’innovazione, non unicamente finalizzata alla concretizzazione di rapporti collaborativi legati alla fornitura di servizi, bensì allo sviluppo e al consolidamento di contatti diretti con il sistema per alimentare il processo di generazione interna di iniziative innovative. È per questo che UBI Banca è partner del Fintech Innovation Lab di Londra, un incubatore di start-up del settore finanziario, ed è sempre in un’ottica di cooperazione e crescita collettiva che lo scorso anno è stata avviata una partnership con Plug & Play, primo acceleratore internazionale di startup con sede nella Silicon Valley.

UBI Banca, dal 2012, ha emesso 96 Social Bond per un controvalore complessivo che supera il miliardo di euro. Nel corso del 2019 l’istituto di credito ha collocato con successo la prima emissione di Green Bond dedicato agli investitori istituzionali con ordini per circa 1,5 miliardi di euro. Un impegno, quello del Gruppo, quotidiano e costante, testimoniato dai numerosi risultati ottenuti negli ambiti legati alla sostenibilità ambientale, allo sviluppo sociale ed economico del territorio e alle iniziative di welfare. Quest’anno, per la prima volta, UBI Banca tra le 325 aziende inserite da Bloomberg nell’Indice Gender-Equality 2020 (GEI).

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