Cultura

Cresce il «guerrilla gardening»

Nessuna associazione, ma solo una rete di attivisti per i «terroristi» del giardinaggio

di Redazione

Un fenomeno in crescita. Si chiama “guerrilla gardening” ma poco ha a che vedere con pistole, bombe e attentati. Si tratta infatti di un movimento di giardinaggio “politico” che ha come scopo quello di recuperare le aree verdi, specialmente nei quartieri degradati. Spazi pubblici inutilizzati in cui vengono piantati alberi, fiori e piante per abbellirli e “riqualificarli”. Come è successo qualche settimana fa a Latina e come più volte è accaduto negli Stati Uniti, dove per esempio questi “guerriglieri verdi” hanno trasformato Bowery Houston, zona degradata di New York in un giardino.

Nessuna associazione e nessun sostegno per questi attivisti che in Italia hanno un centro importante a Milano con il sito guerrillagardening.it. «L’idea e’ nata 5 anni fa nonostante il movimento sia attivo da piu’ tempo. Non abbiamo mai creato un’associazione – spiega Michele, uno dei promotori del sito e del movimento – perche’ e’ necessario che tutti gli aderenti abbiano totale liberta’ di iniziativa».

 

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