Economia

Credito cooperativo verso una soluzione unitaria

Si accelera il percorso condiviso per la realizzazione di un'unica Capogruppo del futuro Gruppo Bancario Cooperativo. In una nota Federcasse dichiara di attendere il provvedimento del Governo che terrà conto dell'Autoriforma

di Redazione

Nell’ambito della riforma del Credito Cooperativo italiano accelera il percorso verso una soluzione condivisa per la realizzazione di un’unica Capogruppo del futuro Gruppo Bancario Cooperativo. Lo si apprende da una nota di Federcasse (la Federazione nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) che è stata redatta in collaborazione col Gruppo Bancario Iccrea e il Gruppo Bancario Cassa Centrale Banca.

L’obiettivo è quello di ottimizzare quanto di meglio oggi il Credito Cooperativo esprime in termini di modelli di business al servizio delle diverse realtà locali, valorizzando le migliori risorse professionali e le più significative risorse economiche. Così da, si apprende, «accrescere la competitività e la capacità di servizio nelle comunità sia di potenziare gli strumenti che garantiranno ulteriormente la stabilità e la capacità autonoma di prevenire e risolvere eventuali situazioni di criticità delle singole Banche di Credito Cooperativo – Casse Rurali».

Una strategia di maggiore integrazione sul versante imprenditoriale consentirà, secondo la nota, la focalizzazione degli investimenti, il conseguimento di più consistenti economie di scala e capacità di supporto alle singole Bcc-CR aderenti al Gruppo Bancario Cooperativo unitario.

L’ambizione del Credito Cooperativo è quella di veder realizzato un quadro di regole coerenti con i requisiti normativi e prudenziali dell’Unione Bancaria e conseguentemente un modello organizzativo originale ed innovativo che non ha uguali in Europa. Alle autorità già da tempo – si ricorda – sono stati consegnati i 10 punti dell’Autoriforma.

Il modello che emerge è «basato su un’architettura che rafforza le finalità mutualistiche, mantiene i centri decisionali delle singole Bcc-CR nei rispettivi territori e quindi vicini al milione e 320mila soci e consente – grazie all’adesione a una Capogruppo mediante un “contratto di coesione” che prevede un’autonomia correlata a criteri di merito (risk based approach) – di poter contare sulla forza di un efficiente sistema a rete in grado di rispondere alle sollecitazioni delle normative europee ed a regole di mercato sempre più selettive»

Inoltre, il sistema delle Casse Raiffeisen dell’Alto Adige potrà avere la possibilità di costituire, nel rispetto delle particolarità culturali e linguistiche radicate in quel territorio, un proprio gruppo provinciale che potrà fare sistema con il Gruppo Bancario Cooperativo mediante contratti di solidarietà e di servizio.

La nota diffusa si conclude con l’auspicio da parte del Credito Cooperativo di un rapido provvedimento da parte del Governo in linea con quanto scritto nella proposta di Autoriforma.

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