La mutualità bancaria è un modello che si conferma originale perché persegue il benessere economico, culturale e sociale dei soci e della comunità locale in una prospettiva di sostenibilità integrale. Perché nel governo societario cooperativo ogni socio ha lo stesso peso decisionale, indipendentemente dalle quote azionarie possedute. E perché l’indirizzo di governo della banca viene definito dalle persone e non dal capitale di cui ciascuno dispone. È uno dei passaggi con cui Augusto dell’Erba, presidente di Federcasse, è intervenuto a “La buona comunità. 140 anni di cooperazione di credito per lo sviluppo inclusivo”, assemblea annuale dell’Associazione nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali (anche Bcc-cr) e Casse Raiffeisen.
Riferimento per famiglie e Terzo Settore
All’appuntamento, presenziato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dell’Erba ha ricordato come le banche di credito cooperativo sono un «partner solido e lungimirante del settore produttivo del paese, formato da piccole e medie imprese, del terzo settore e delle famiglie visto che nel 2022, il 16% dei finanziamenti per l’acquisto della casa è stato erogato da una Bcc-cr».
7 milioni di clienti
Un numero? I clienti di questo ecosistema, ovvero «famiglie, imprese, associazioni, istituzioni sono oltre sette milioni», sottolinea sempre il presidente, mentre «i dipendenti del sistema complessivo del Credito Cooperativo sono più di 36 mila».
Base sociale e risparmio
Sempre in tema di numeri il presidente dell’Erba ha messo in evidenza come il numero delle socie e dei soci sia cresciuto del 5,9%, superando nel 2023 quota 1 milione e 400mila unità. «La raccolta da clientela delle Bcc-Cr supera alla fine del primo trimestre del 2023 i 195 miliardi di euro e presenta una crescita del 14,6% nel periodo 2019-2023. Anche nei periodi maggiormente critici la fiducia di famiglie e imprese dei territori nei confronti delle Bcc-Cr non è venuta meno. Fiducia testimoniata dalla crescita significativa di due grandezze che meglio di altre sono indice del riconoscimento del ruolo della categoria: la base sociale e il risparmio depositato»
Contributo al capitale sociale del Paese
Non solo numeri. Delle Banche di credito cooperativo come «contributo significativo al capitale sociale dell’Italia», ha parlato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Siete parte di quella società civile che rende fecondo il nostro Paese. Il credito erogato alle piccole e medie imprese, così come il sostegno alle famiglie, fanno sì che non si tratti soltanto di un esercizio oculato e lungimirante di attività bancaria
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Strumento di inclusione e integrazione
Il Capo dello Stato ha ricordato il sistema delle banche cooperative, delle casse rurali, sorte nelle periferie dell’Italia unificata, ha consentito alle persone di divenire eguali agli altri. «Eguali», spiega, «ai componenti degli ambienti di chi poteva avere titolarità di diritti di proprietà, di chi poteva votare, di chi poteva inviare i figli all’istruzione. In definitiva, le casse», osservato, «sono state strumento di inclusione nello Stato unitario e hanno contribuito alla integrazione della società, allo sviluppo dei territori, della vita delle famiglie, rappresentando un momento fondamentale di sostegno allo sviluppo dell’Italia come oggi la conosciamo».
Il futuro è nella rete di connessioni
Dal presidente anche il riconoscimento che «il sistema delle Banche cooperative ha dimostrato di saper affrontare prove anche recenti proprio grazie alla rete di connessioni che ha caratterizzato lo sviluppo di questa vostra esperienza. È questa la strada che consente di affrontare il presente e di guardare al futuro. Una declinazione del principio di mutualità che sa guardare a un panorama più largo e complesso. Le Casse rurali sono state, ante litteram, interpreti e veicoli di principi come quello dell’eguaglianza degli italiani».
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