Lavoro bancario

Credito cooperativo, aumento del 15% per i dipendenti

Rinnovato il contratto collettivo nazionale di lavoro per gli oltre 37 mila dipendenti del settore. Tra le nuove misure: il monitoraggio dell’impatto dell’intelligenza artificiale, il diritto all’oblìo oncologico e l’impegno a mantenere più filiali sui territori

di Nicola Varcasia

Aumento del 15%. Più attenzione alle fragilità personali dei dipendenti. Partecipazione dei sindacati al monitoraggio degli impatti dell’intelligenza artificiale. E riduzione di 30 minuti dell’orario di lavoro settimanale dal 1° luglio del 2025. Sono alcuni tra principali punti dell’accordo di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per gli oltre 37 mila dipendenti del Credito cooperativo siglato da Federcasse e dalle organizzazioni sindacali del settore – Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Ugl Credito.

Le filiali non spariranno

«L’accordo di rinnovo prevede misure che adeguano le retribuzioni in termini significativi, con un aumento medio a regime del 15%. Insieme alle organizzazioni sindacali abbiamo stabilito l’impegno a sostenere con specifiche misure la presenza delle filiali delle nostre banche cooperative nei territori. L’accordo interviene a conclusione di un quinquennio di attività sindacale intensa e proficua. Lo scenario generale è complesso, ma vede il credito cooperativo consolidare i propri indicatori di sviluppo al servizio delle imprese e delle famiglie con quote di mercato nei finanziamenti in crescita, soprattutto nei settori ad alta intensità di lavoro. Tale impegno per lo sviluppo partecipato, durevole e inclusivo, anche nelle aree interne e nel Mezzogiorno, non ha impedito di rafforzare ulteriormente la solidità patrimoniale del sistema del credito cooperativo, ai vertici in Italia e in Europa», ha dichiarato Matteo Spanò, vicepresidente di Federcasse.

Conoscere e curarsi

Il nuovo contratto ha contenuti interessanti che Federcasse ha esposto in una nota: l’orario settimanale è stato ridotto di 30 minuti, dal 1° luglio 2025, con l’introduzione di una maggiore flessibilità. La tutela delle fragilità personali dei dipendenti è stata rafforzata con il riconoscimento del diritto all’oblìo oncologico e di maggiori tutele per la conservazione del posto di lavoro a fronte di assenze necessarie per terapie e cure in caso di particolari e gravi patologie. L’accordo prevede che le aziende del sistema del credito cooperativo promuovano e agevolino la conoscenza e la fruizione degli istituti normativi e contrattuali a sostegno della famiglia e della genitorialità.

Il tempo non è sempre denaro

Tra le nuove misure, è previsto un aumento della contribuzione per il prossimo biennio alla cassa mutua nazionale e una specifica indennità per l’operatività degli addetti alle casse e apparecchiature automatizzate. Modificate anche le regole della Banca del tempo solidale, con un contributo delle aziende pari almeno al 30% del “tempo” versato dalle lavoratrici e dai lavoratori. Tra i temi dei programmi formativi sono stati introdotti il benessere organizzativo, le pari opportunità, la lotta alle discriminazioni e alle molestie sui luoghi di lavoro. Verrà inoltre modificata la disciplina del Fondo di solidarietà del credito cooperativo, con l’impegno a introdurre strumenti che agevolino la staffetta generazionale.

Sostegno al reddito

Assunti anche impegni programmatici per rendere operativo a breve l’Ente bilaterale del credito cooperativo” (Enbicc) insieme al Fondo per la promozione della buona e stabile occupazione (Focc). I fondi contribuiranno economicamente alla creazione di nuova occupazione, alle attività formative e alle politiche di passaggio generazionale. Supporto annche al sostegno del reddito delle famiglie dei dipendenti in caso di premorienza delle lavoratrici e dei lavoratori.

Intelligenza artificiale controllata

L’accordo prevede inoltre il reciproco impegno con le organizzazioni sindacali a un costante monitoraggio degli impatti determinati dall’applicazione dell’intelligenza artificiale nel mondo del credito cooperativo. Particolare attenzione sarà dedicata ai relativi possibili rischi di omologazione del modello della banca mutualistica e di esclusione sociale. Sarà così recepita la “Dichiarazione congiunta” sottoscritta il 14 maggio scorso a Bruxelles al tavolo del dialogo sociale europeodel settore bancario. Di particolare rilievo, infine, la previsione di una commissione di studio sulla partecipazione dei lavoratori.

Punto di riferimento

«È stata confermata la centralità del nostro contratto nazionale di lavoro come riferimento dell’intero sistema del credito cooperativo e come strumento essenziale per coniugare le esigenze dei gruppi bancari cooperativi Bcc Iccrea e Cassa Centrale e del Raiffeisen Südtirol Ips con il ruolo distintivo della banca mutualistica, caratterizzata da una misurabile coerenza con la funzione sociale che la Costituzione e le norme ordinarie le attribuiscono», ha concluso Spanò.

Foto in apertura di Scott Graham su Unsplash


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