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Credit crunch: come rompere il circolo vizioso?

di Luca Jahier


Ancora nei giorni scorsi Standard&Poors ha rilanciato l’allarme del   Presidente di Confindustria Squinzi certificando il peggioramento del credit   crunch per l’intero sistema economico italiano: ci hanno detto che il  credito alle  imprese si riduce in termini  nominali con una intensità che non ha precedenti nella storia del sistema  finanziario italiano. E questo problema, com’è noto, è comune a gran parte  dei paesi europei, seppure con intensità e problematicità diverse, con la   sola eccezione della Germania e di pochissimi altri paesi nordici.

La contrazione del credito porta a bassi  livelli di consumo, che a loro volta aumentano stagnazione e deflazione. Questo  è oggi il problema fondamentale della crisi economica. L’Unione   europea deve reagire e invertire la tendenza, ma una domanda rimane: come?
Il   6 giugno 2013, il gruppo Attività diverse del Comitato economico e sociale   europeo ha tenuto una importante conferenza per suggerire possibili vie d’uscita   dal corrente circolo vizioso che impedisce l’avvio di imprese, il loro   ordinario operare e la loro crescita, e ai consumatori di risparmiare denaro   in modo sicuro e produttivo.
Ascoltando   la vasta gamma di parti interessate, le PMI, i consumatori, le famiglie, le   istituzioni finanziarie alternative, professioni liberali, cooperative e   organizzazioni per la tutela dell’interesse comune, il CESE ha sottolineato   che tutti chiedono le stesse cose: più trasparenza, più assistenza da organizzazioni   settoriali per fare le scelte giuste di investimento, più istruzione, nuove   modalità di interazione con le istituzioni finanziarie quando si chiedono   prestiti, nuovi modi di accedere al credito e garanzie, nuovi modi di   investire denaro, avendo tutti lo scopo comune di aiutare la società a   crescere in modo armonico e preservare l’ambiente.
Nell’introdurre   i lavori ho avuto modo di sottolineare che “tutti questi attori   dovrebbero essere alleati su una piattaforma comune, perché in ultima analisi,   hanno un interesse comune per un sistema di credito più giusto e più sicuro,   adeguato alle principali priorità dei cittadini, delle famiglie e   delle diverse forme di impresa, come liberi professionisti, le PMI e le   cooperative, e in contatto con la vita quotidiana e l’economia reale “.

Le   parti interessate hanno presentato una serie di buone pratiche che vanno   dall’accesso al credito per ripristinare la fiducia dei mercati e delle   istituzioni finanziarie: i fondi comuni di garanzia, incentivi fiscali,   finanziamento pubblico, project bond, personalizzazione di valutazione del merito   creditizio, l’educazione finanziaria e fondi di investimento sostenibili. Queste   e molte altre pratiche migliori esistenti già sviluppate a livello europeo,   nazionale e locale dovrebbero essere messi insieme, capitalizzate e   massimizzate.
Fiducia,   la stabilità, la sicurezza, la redditività e la competitività, accompagnate   da regolamenti già messi in atto a livello europeo e le misure alternative   esaminate oggi, sono gli elementi essenziali per un urgente recupero delle   nostre economie. Una   forte alleanza di famiglie, imprese, consumatori e diversi tipi di   imprenditori può contribuire a rompere il circolo vizioso. Come   ho avuto modo di ricordare, uno studio recente della Commissione ha indicato   in circa 3 milioni le PMI europee di tutti i tipi ad alta capacità di   innovazione e crescita “dormienti”. Se queste fossero messe in   grado di far esplodere questa potenzialità dormiente, ciò sarebbe pari ad un   aumento medio dell1.5% del PIL europeo. Se ciascuno traducesse quest6o in 5   nuovi assunti in media, sarebbero 15 milioni di nuovi posti di lavoro, pari   al 60% della disoccupazione europea. Sono questi i termini della sfida che   abbiamo di fronte e al tempo stesso dell’enorme spreco di potenzialità cui è   possibile dare risposte molto concrete e urgenti. Solo volerlo.

Per leggere il mio discorso integrale e   avere altre informazion9 sulla Conferenza e sulle conclusioni che saranno a   brevissimo disponbili:

http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.events-and-activities-creditcrunch

 

 

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