Famiglia
Crac edilizi: interviene Confcooperative
Autonomi e cooperazione per rilanciare il settore contro le influenze della politica
di Redazione
«Torna agli ?onori della cronaca? il caso del fallimento della Coopcostruttori ed emergono posizioni e comportamenti che suscitano non pochi interrogativi in chi si occupa di cooperazione e ne ha a cuore una (cooperazione) libera e autentica». È il commento di Confcooperative rispetto alle sollecitazione che i DS fanno a Legacoop per rimborsare i soci danneggiati dal crac di Coopcostruttori del 2002
«Ci limitiamo a poche domande ? si legge nella nota ? perchè questo gioco così stretto che coinvolge Ds e Legacoop intorno a vicende aziendali? Quanti cordoni ombelicali non recisi ci sono ancora in quel mondo? E poi: perché mai l?associazione a cui un?impresa aderisce dovrebbe sentirsi coinvolta in una sorta di responsabilità societaria nei debiti dell?impresa stessa?»
«Nessuna associazione imprenditoriale potrebbe vivere a queste condizioni. E in nessuna associazione si ha notizia di un tale comportamento. O si deve forse supporre ? continua la nota ? che ci sia una forma di influenza dirigistica di Legacoop nelle scelte delle cooperative? Oppure la preoccupazione politica verso quella base sociale fatta di elettori dei Ds prevarica sui normali comportamenti associativi?»
«Dunque ? chiude la nota ? anche da un caso così particolare emergono domande che meritano risposte chiare se si vuole che tutto il movimento cooperativo, e non solo una parte, proceda senza vincoli e condizionamenti sul sentiero dell?autonomia».
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