Non profit

Countdown Alitalia

Ore decisive per il futuro della compagnia di bandiera

di Franco Bomprezzi

E finalmente la svolta è arrivata: Alitalia verso un accordo fra Cai e sindacati, grazie ad alcune correzioni contrattuali e alla possibile presenza di un forte partner internazionale. Torna a farsi sentire Air France, e così i giornali dedicano numerose pagine alla cronaca e ai commenti di questa interminabile vicenda politica ed economica.

 

“Alitalia l’accordo è vicino – Cgil pronta a firmare. Torna Air France: nteressata” titola il Corriere della Sera in prima pagina. Nella trattativa notturna Gianni Letta avrebbe chiesto ai piloti di firmare l’accordo quadro , sospendendo la questione del contratto. A convincere la Cgil invece sarebbero state alcune migliorie ai contratti e la prospettiva certa di un partner straniero. Lufthansa o Air France-Klm che sembra rientrata in corsa con il consulente ex amministratore delegato di Alitalia Francesco Mengozzi che ieri è stato a Palazzo Chigi manifestando il rinnovato interesse della compagnia francese. Le tensioni però non sono scomparse. Ieri a Fiumicino al grido “Duce, duce” un gruppo di precari ha contestato la caldissima assemblea del cosiddetto fronte del sì , Cisl, Uil e Cgil, che faceva il punto sulla vertenza.

“Alitalia, accordo vicino” anche per Repubblica. Parte dalla prima anche il commento del vicedirettore Massimo Giannini, sotto il titolo “L’inutile linea del Piave”. Scrive Giannini: «la ripresa del confronto fra i “capitani scoraggiati” riuniti da Colaninno e i sindacati riottosi guidati da Epifani è sicuramente una buona notizia…Ora che per Alitalia si riapre un barlume di speranza, si capisce chiaramente che – ad eccezione di una piccola frangia irriducibile e indifendibile di piloti – nessuno ha mai giocato al “tanto peggio, tanto meglio”…Ora però. Per poter considerare davvero salva l’Alitalia, serve il ripristino do alcune condizioni irrinunciabili. La prima: il governo deve ritrovare una bussola che non può essere il profitto elettorale del cavaliere. La seconda: il governo, in presenza di un nuovo protocollo condiviso da Cai e sindacati, deve dare immediatamente corso alla scelta del partner che proietti Alitalia in un network globalizzato. La terza: il governo deve smetterla di mentire. Come hanno dimostrato i segnali di disponibilità arrivati in queste ore, non è vero “che non ci sono mai stati interessamenti da parte di compagnie estere”, come ha detto per giorni il premier».

Alitalia è l’apertura della prima pagina de il Giornale e poi tiene banco sino a pag. 5. “Alitalia si salva. Ecco come. La Cgil isolata cede, entra Air France. Vi spieghiamo perchè oggi arriverà la firma. E’ Antonio Signorini che  a pag. 3 ripercorre la giornata di ieri e svela “il leader Cgil straccia la lettera scritta in accodo con i piloti e si accontenta di lievi modifiche al piano presentato dalla Cai”. A pag. 2 focus sul ruolo del Governo, il titolo  “Palazzo Chigi crocevia del dialogo. E alla fine torna in pista Air France” . nella stessa pag. Intervista a Angeletti, segretario UIl. «Cgil poco limpida, questa storia lasca ferite aperte». Alla domanda L’uscita di Veltroni? Angeletti risponde: «L’ingerenza di politici che si improvvisano sindacalisti è uno dei drammi di Alitalia». a pag. 4 e 5 l’allarme del commissrio Fantozzi. «ci sono solo 100milioni» e poi commenta i dati ricevuti su Alitalia« poco personale, pagato troppo». Tre box con esempi  di sprechi:  la consulenza per la musica che si può ascoltare dalla cuffiette  è stata fatta da 20 persone ma non si dice quanto pagate. Invece Pino Insegno che ha una società di comunicazione ( Ince) ha ricevuto pare solo 8mila euro per uno spettacolo celebrativo. infine Nino Materi fa le pulci all’intervista del pilota Anedda  che ieri su Repubblica “rimpiangeva gli hotel” in cui i piloti  dormivano qualche anno fa. Materi ha svelato che le attuali sistemazioni sono  a 5 stelle!

Sugli sviluppi Alitalia il manifesto presenta un richiamo in prima (in basso con foto di lavoratori durante le manifestazioni) e il titolo “Contatti Cai-Epifani E torna Air France”. Il servizio è a pagina 5. Nel suo commento, intitolato “Piccola cronistoria di una «svendita» annunciata” Francesco Piccioni osserva: “Una maledizione perseguita Silvio Berlusconi. Più probabilmente si tratta solo della nemesi inevitabile per la sua attitudine a confondere politica, imprenditoria, affari propri affari di stato. Di tutti i possibili «partner stranieri» che gli si potevano parare davanti, Air France era certamente l’ultimo che si augurava. (…) Se AF vorrà disegnare una compagnia «mini», concentrata sul solo mercato nazionale, allora ci sarà ancora qualche problema. Se in questi mesi, avrà preso atto delle critiche allora avanzate da piloti e assistenti di volo, ci saranno ben poche discussioni. Altrimenti c’è sempre Lufthansa, alla finestra”.

Su Avvenire due pagine di cronaca. L’analisi di Pietro Saccò mette in luce che lo straniero che ha più possibilità di rientrare nella partita è Spinetta di Airfrance: “Conosce perfettamente la situazione dell’azienda disastrata”. Inoltre, uscire dall’alleanza Skyteam (quella con Airfrance) costerebbe ad Alitalia e a un suo eventuale compratore una penale da 200 milioni: “sarebbe un’altra zavorra pesante per chi volesse rilanciare gli aerei tricolore. Un fardello che Lufthansa, molto preoccupata della stabilità dei suoi conti, difficilmente potrebbe accollarsi”.

E inoltre sui quotidiani di oggi:

Finanza mondiale
Il Sole 24 Ore – Sulla situazione finanziaria mondiale oggi 4 pagine fitte. Si apre con l’ultimatum di Bush: il piano o la catastrofe. Non esattamente rassicurante. Ma il Sole si concentra soprattutto sulle ricadute italiane della crisi mondiale: 700 milioni l’esposizione dei primi 10 gruppi bancari italiani, mentre le assicurazioni avrebbero un’esposizione diretta pari a 1,14 miliardi; peggio va al ministero del Tesoro, che ha accumulato swap sui tassi di interesse con Lehman per 35 miliardi (ma di fatto gliene dovrebbe “solo” 2). Soluzione: smantellare tutti gli swap e trasferirli a un gruppo di banche, che poi tratteranno direttamente con il liquidatore della Lehman per cavare d’impaccio lo Stato. Taglio basso: in tutto questo bailamme, continuano a salire le rate dei mutui. L’Euribor a un mese ieri 24 settembre ha toccato quota 4,976%, tornando ai livelli del 2000. In soldoni: per un mutuo da 100mila euro acceso nel 2005 la rata balza da 680 a 701 euro in un solo mese.

La Stampa – Ampio spazio a McCain che interrompe la sua campagna elettorale per dedicarsi a un provvedimento che la Casa Bianca sta studiando per affrontare la congiuntura economia ma si becca il no di Obama alla possibilità di posticipare il primo dibattito face to face. Sempre in Usa, il quotidiano dedica due pagine alla  volontà dell’Fbi di indagare sulle attività delle grandi banche d’affari americane. Mentre gli americani contemplano come  ritirare i loro bond dalle banche, Warren Buffett va contro corrente e investe 5 miliardi di dollari proprio nei bond a lungo termine emessi da Goldman Sachs. Rispetto al prezzo di ieri, sulla carta Buffett ha guadagnato 437 milioni. Patriota o opportunista?

Elezioni Usa
Il manifesto – Si parla (pag 10) dell’imminente primo faccia a faccia McCain – Obama, quest’ultimo risalito nei sondaggi (Washington Post /Abc che lo dà a più 9). Nell’analisi di Luca Celada che firma la corrispondenza da Los Angeles si osserva la parabola di Sarah Palin che è sembrata per un certo periodo “far deragliare la storica corsa di Obama per la Casa Bianca”, ma “C’è voluto paradossalmente proprio Karl Rove per ridimensionare il fenomeno «Difficilmente – aveva dichiarato – la ‘celebrità estrema’ di Sarah Palin potrà durare fino a novembre». Forse neanche il cervello di Bush poteva immaginare come i tempi sarebbero stati anticipati dalla voragine economica improvvisamente apertasi sotto i piedi di questa campagna, segnando la brusca interruzione di una scomoda realtà negli equilibri elettorali, capace di far di colpo impallidire l’effetto Palin. La crisi finanziaria, sondaggi recenti lo confermano, sembra favorire i democratici latori naturali di un retaggio da New Deal in una congiuntura costantemente paragonata al crac del ’29”.

Vaticano e immigrati

Corriere della Sera – Dure critiche di monsignor Agistono Marchetto, segretario del pontificio consiglio dei migranti, contro il giro di vite sui ricongiungimenti e sul riconoscimento della qualifica di rifugiato: «Il governo non rispetta lo spirito della carte dell’Onu», ha detto a Radio Vaticana. Certo, continua marchetto, «le decisioni avrebbero potuto essere peggiori, stando al giudizio dell’alto commissariarto delle nazioni unite per i rifugiati. Vi è per qusto motivo per rallegrarsi? Non direi proprio!». Risponde il sottosegretario Carlo Giovanardi: «non possiamo aprire la porta a tutti, Marchetto riconosce che il governo italiano adotta politiche simili a quelle degli altri paesi. E poi ognuno fa il suo mestiere: la Chiesa tende a tutti la sua mano di carità, l’uomo di governo ha il doveredi fissare regole per la salvaguardia dell’equilibrio dei diritti di tutti».

Il Giornale – pag. 10: il pezzo dal titolo “Vaticano: rispettare i diritti degli immigrati” di Tornielli  riporta le parole di mons. Marchetto: «L’Europa cerca una politica comune su questo tema, ma non sia un gioco al ribasso». Intervista a Mantovano che spiega: «Abbiamo solo resa più rapida l’accoglienza per chi la merita».

Il manifesto – Un unico richiamo cumulativo con l’affondamento del barcone al largo di Malta: “Affonda barcone al largo di Malta: decine di morti Il Vaticano attacca l’Italia”, il servizio sul naufragio è a pagina 7, mentre per trovare il pezzo sulla presa di posizione vaticana occorre andare in basso a pagina 4 (non viene segnalata) con il titolo “Monsignor Marchetto:«L’esecutivo gioca al ribasso con i diritti umani» «Sugli immigrati l’Italia è fuori dall’Onu»”, nel testo si legge «Parte dal Vaticano, per bocca di monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio dei migranti, il secondo attacco in pochi giorni alle politiche governative sull’immigrazione. Dopo la bacchettata del presidente della Cei, Angelo Bagnasco, che lunedì scorso puntava il dito conto le norme che impediscono la ricongiunzione familiare e il clima di intolleranza e violenza che sta prendendo piede nel nostro paese, questa volta la critica arriva direttamente dai microfoni di Radio Vaticana”.
Xenofobia
La Repubblica – «Per capire un popolo devi conoscere la sua gente». è questo il messaggio che il governo romeno recapita agli italiani attraverso una campgna pubblicitaria presentata a Roma dal ministro per il turismo e commercio di Bucarest e l’ambasciatore romeno in Italia.

la Repubblica – «benchè il magistrato abbia detto che non c’entra la xenofobia, io n on sono assolutamente certo che un po’ di sentimento xenofobo non ci fosse nell’azione di quegli uomini che hanno picchiato a morte il ragazzo nero». Lo ha detto ai microfoni di SkyTg24 il ministro della difesa Ignazio La Russa, ripreso oggi sulle pagine di Repubblica.

Tratta
Avvenire – Pag. 2 Interessante reportage da Lagos, in Nigeria, sul tema della tratta delle lucciole nigeriane. “Ogni anno in Nigeria 25mila esser umani escono dai confini nazionali per essere arruolati nel racket della prostituzione. Di queste 25mila persone, 15 mila raggiungono l’Italia”.
Bioetica
Avvenire – Pag. 7 Intervista a Ruini sul fine vita: nessuna differenza di posizione tra lui e Bagnasco, anzi. È utile una legge: “per impedire che il pronunciamento della Cassazione apra a una deriva davvero eutanasistica, fino a consentire l’interruzione della nutrizione dell’idratazione”. Poi ancora spazio al tema nell’inserto Èvita, con intervista doppia a Binetti e Rocella.

Il Giornale
– Le parole di Bagnasco sono diventate un caso. Così Eugenia Roccella scrive un commento dal titolo “Chi specula sulle parole di Bagnasco” che a pag. 6 continua  precisando che “Non ci si può affidare all’arbitrio dei giudici”. Andrea Tornielli fa il punto dicendo: “La posizione del presidente  Cei è stata fraintesa, anche in ambienti cattolici, non c’è nessuna apertura al testamento biologico”. La chiesa non ha cambiato posizione. Ha solo preso atto di un cambiamento in un panorama dove ci sono 2milka casi come quelli di Eluana. Il card.Tonini: « Legittimo dire no all’accanimento terapeutico».

Fame e obesità
Corriere della Sera – Il quotidiano focus mette fianco a fianco l’aumento del numero delle persone ipernutrite (300 milioni gli obesi nel mondo, 750 milioni gli adulti in sovrappeso) e chi soffre la fame (nel mondo 925 milioni di individui).

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