Economia
Costruttori di futuro: fragilità e lavoro, l’alleanza è possibile
Al Meeting di Rimini una mostra (“Costruttori di futuro”) che esemplifica con alcune esperienze come ciò non solo sia possibile, ma conveniente. Esperienze che dimostrano come l’accompagnamento e l’inclusione lavorativa e sociale a favore di soggetti deboli produce reddito, dignità e bellezza. Immagini, video e incontri da 20 al 25 agosto
di Redazione
Fragilità e lavoro, l’alleanza è possibile. Al Meeting una mostra (“Costruttori di futuro”) che esemplifica con alcune esperienze come ciò non solo sia possibile, ma conveniente. Esperienze che dimostrano come l’accompagnamento e l’inclusione lavorativa e sociale a favore di soggetti deboli produce reddito, dignità e bellezza. Accanto al racconto sulle pareti per immagini e video sarà possibile incontrare uomini e donne che non hanno censurato i loro limiti, ma ne hanno fatto un punto di ripartenza umana e professionale. Tutto ciò nell'Arena della mostra al Padiglione C3.
Come Angelo Moretti con Consorzio Sale della terra, Monsignor Zuppi che ha promosso un'esperienza come il network Insieme per il lavoro, i formatori di Ascla nel Salento, Anna Fiscale che ha fondato il marchio di moda Progetto Quid, l'Associazione Next promossa da un attore rpimario della logstica come Number1 Logistic Group, i fondatori di Waw, Women at work. Grazie a loro in molti hanno potuto fare un’esperienza di rigenerazione grazie all’incontro decisivo con aziende, realtà del mondo non profit o profit, cooperative, amministrazioni locali, che hanno costruito “reti” di solidarietà mettendo al centro la persona, la sua dignità, il suo valore infinito. E diventando costruttori di un futuro dove nessuno sia scartato. Quando si fanno i conti con la propria fragilità, ci si rende conto di avere bisogno dell’altro. E si capisce che si può ripartire solo insieme, in una trama di relazioni umane. Questi esempi lo testimoniano. Possiamo imparare da loro dove nasce “il coraggio di dire io”.
Come ha sottolineato il professor Vittadini in un incontro con i promotori della mostra: «L’economia del limite è l’economia moderna, anche perché pensate, tutto il tema dell’economia sostenibile è il limite, come si fa a mandare avanti un paese risparmiando energia, costruendo un modo per cui non sprechi, usi al massimo le risorse. Quando uno ha un limite conosce il valore delle cose. Chi non sa il valore delle cose le spreca, le usa male. Quindi, secondo me, non solo il limite umano è un fattore che non è contro l’impresa, ma il limite sarà fondamentale per l’economia del futuro che dovrà fare i conti con risorse limitate e bisogni crescenti. E quindi porterà ad un’intelligenza più grande, diciamo che il problema del limite ha questo tipo di condizione: uno che sappia leggere i limiti e sappia valorizzarli. Il limite presuppone lo sguardo di qualcuno che ama la persona che ha davanti, allora l’impresa moderna sarà l’impresa del limite, non più l’impresa dello spreco, energia e superuomo. C’è una grande battaglia a livello mondiale tra chi pensa l’impresa come un tempo e chi pensa l’impresa in questo modo. Questo vale anche per l’Italia. Prendersi cura vuol dire che il gesto che fai ha una corrispondenza umana, un gusto tuo, non ha bisogno del riconoscimento di un altro. Avere cura di qualcosa vuol dire che sei contento che una cosa sia bella, prima ancora che tu sia premiato».
ASSOCIAZIONE NEXT: AZIENDE E NON PROFIT PER LA FORMAZIONE E IL LAVORO
Associazione NEXT sviluppa a livello nazionale un progetto di inclusione sociale nato a Parma per volontà dell’operatore logistico Number1 per favorire l’incontro tra imprese alla ricerca di manodopera e soggetti svantaggiati, riqualificati e formati, in cerca di una collocazione lavorativa coinvolgendo finanziatori e realtà del non profit, agenzie per l’impiego e società di formazione. L’obiettivo è costruire una risposta di sistema alla piaga della disoccupazione. Nel solco di Next è nato il Progetto Aula 162 (che prende il nome dal paragrafo dell’enciclica “Fratelli tutti” di Papa Francesco (“Non esiste peggiore povertà di quella che priva della dignità del lavoro”) e realizza corsi di formazione finalizzati all’inserimento lavorativo in molte regioni italiane.
CONSORZIO SALE DELLA TERRA: FARE NETWORK PER RICUCIRE LE PERSONE E I TERRITORI
Il Consorzio Sale della Terra nasce a Benevento nel 2016. L’investimento sul capitale umano, il capitale sociale e il capitale di economia civile ha portato la Rete di economia civile “Consorzio Sale della Terra” ad essere estesa a tutto il territorio nazionale. Conta quasi 300 dipendenti; una rete di store, una pasticceria artigianale, un bistrot, una rete di fattorie e orti sociali che ospitano persone fragili, un albergo diffuso, 14 progetti di accoglienza e integrazione. Ha all'attivo 4 linee del proprio marchio: freschi e trasformati dell’agricoltura coesiva; una linea enologica; una linea di artigianato inclusivo, dalla quale provengono le mascherine prodotte per l’Emergenza COVID 19; i percorsi di turismo esperienziale nella Rete dei “Piccoli Comuni Welcome”. Il vero “prodotto”, però, è la coesione sociale che si crea nei territori e tra le persone e i territori, soprattutto quelli dei piccoli borghi a rischio spopolamento. Tutte le sedi e le terre sono abitate, lavorate, amate, curate da persone in situazioni di fragilità, persone migranti, persone in misure alternative alla pena o che sono uscite da percorsi detentivi.
INSIEME PER IL LAVORO: UN’ALLEANZA PER RILANCIARE CHI SI È FERMATO
INSIEME PER IL LAVORO, promosso a Bologna per volontà del cardinale Matteo Maria Zuppi e del sindaco Virginio Merola, vede la collaborazione di Comune, Città Metropolitana e Arcidiocesi di Bologna in un network che comprende associazioni di categoria, sindacati e realtà non profit e che ha costruito uno strumento efficace per un dialogo tra domanda e offerta di lavoro, con il coinvolgimento di oltre 100 aziende del territorio. Un esempio di collaborazione tra pubblico e privato nel segno della sussidiarietà, che mette al centro la persona.
ASCLA: A FIANCO DEI “NEET”, INSIEME ALLE AZIENDE
ASCLA è un ente di formazione professionale che opera in provincia di Lecce, molto attivo nel mondo giovanile con particolare attenzione ai NEET, e che nel tempo ha costruito una rete di relazioni feconde con il mondo delle imprese, le amministrazioni locali e le realtà del Terzo Settore. Il modello educativo è fondato sulla consapevolezza che formazione e inserimento lavorativo sono solo alcuni degli aspetti di un più ampio progetto di valorizzazione della persona.
WAW: CON LE DONNE PER RICOSTRUIRE L’IO
WAW-Women at Work è un progetto che vede la partecipazione di 9 partner (7 italiani e 2 svizzeri) che hanno come capofila la cooperativa Il Sentiero di Merate (Lecco). Promuove l’inclusione lavorativa di donne fragili: madri vittime di violenza, ragazze con disturbo borderline della personalità, donne in situazione di disagio. Opera per valorizzare il bene nella parte di società disagiata, nella convinzione che le risorse stanno nello stesso tessuto di legami ed esperienze in cui nascono i problemi. L’attenzione è focalizzata sulla ricostruzione dell’io, senza la quale ogni tentativo di formazione e inclusione lavorativa può risultare insufficiente.
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