Formazione

Costituzione Ue: Acli, sia confermata da referendum

L'organizzazione non approva che si abbandoni l'idea di un referendum nazionale sulla Carta, anche solo consultivo

di Gabriella Meroni

Un referendum popolare per dire si’ alla nuova Costituzione dell’Unione europea. Lo chiedono le Acli alla vigilia della storica firma, a Roma, del Trattato che sancira’ l’avvio della nuova Europa e aprira’ il lungo e complesso processo di ratifica in ciascuno dei Paesi membri. ”La nuova costruzione europea – afferma il presidente delle Acli Luigi Bobba – non puo’ fare a meno di un ampio ed esplicito consenso popolare per acquistare quella solidita’ e quello slancio indispensabili per affrontare le sfide politiche del futuro, a cominciare dalle prossime tappe d’integrazione”. Le Acli, che pure non hanno mancato nei mesi passati di segnalare i limiti della nuova Carta europea, ne riconoscono senza dubbio il grande valore storico e politico. Per questo apprezzano e condividono l’impegno del governo e delle principali forze di opposizione a ricercare un iter accelerato di ratifica da parte italiana del Trattato, anche per dare un forte segnale positivo ed europeista a tutti gli altri Paesi europei. Non approvano, pero’, che si abbandoni l’idea di un referendum nazionale, anche solo consultivo, visto che non si e’ riusciti ad inserire, nelle diverse riforme istituzionali, delle norme che estendessero anche alla ratifica dei trattati internazionali la possibilita’ di effettuarla tramite referendum confermativi. ”Non siamo populisti – spiega il presidente Bobba – il Parlamento ha certo tutti i titoli e i poteri democratici per approvare, dopo adeguato dibattito, la Costituzione europea. Ma restiamo convinti che vada accettata con coraggio la sfida democratica di portare questo grande progetto per il futuro dei nostri popoli sulle piazze”.


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