Famiglia

Costalli (Mcl): rilanciare la Costruzione europea

Elezioni con liste partitiche transnazionali e inserimento delle radici cristiane della Ue nella Convenzione

di Paolo Manzo

“Elezione diretta dei parlamentari europei su base transnazionale” questa la proposta lanciata oggi dal presidente del Movimento cristiano lavoratori (Mcl) Carlo Costalli al seminario internazionale di studi promosso dal suo movimento e dalla Ue sul tema dell’allargamento dell’Unione europea. La possibilita’ di eleggere in ogni Paese i parlamentari della futura grande Europa, a parere del leader del Mcl, deve essere non solo una suggestione, ma un vero obiettivo. Insieme con quello del “rafforzamento del Parlamento e del suo potere decisionale, giustificato dalla forte investitura popolare che deriva dall?elezione diretta, potrebbe essere affiancato da una maggiore trasparenza sulla formazione delle decisioni interne al Consiglio?. Costalli, davanti ad una platea composta da rappresentanti di governi e parlamenti di vari Paesi, soprattutto dell’est europeo, ha poi sottolineato che “in un momento come questo, segnato dalla crisi nei rapporti politici internazionali a livello europeo, e’ fondamentale credere ancora di più al percorso europeo, e anche all?allargamento dell?Unione, perché è l?ora di dare nuove basi, molto concrete, alla speranza di pace che tutti abbiamo. Non possiamo -ha detto ancora Costalli- farci travolgere dalle divisioni, nonostante negli ultimi mesi siano riemerse posizioni da ?primi della classe?, la grandeur, posizioni ormai superate, soprattutto con l?allargamento dell?Unione?. Secondo il leader del Mcl, tuttavia, per poter raggiungere obiettivi di rilievo occorre ipotizzare “una realtà internazionale composta non più solo da Stati, ma da una molteplicità di sistemi (locali, regionali, statali e interstatali) interagenti fra loro, ognuno dotato di una propria legittimità. In altre parole, bisogna far riferimento al principio di sussidiarietà?. Nell?Europa del futuro, il Mcl immagina un ruolo fondamentale per le parti sociali: ?un ruolo -ha spiegato Costalli- essenziale nella costruzione europea, decisivo se si vuol dare un completamento reale alla componente istituzionale conferendo maggiore importanza alla dimensione civile e civica dell?edificio europeo. Le ONG e le diverse realtà europee che esprimono la vitalità dei corpi intermedi della società devono essere consultate nel corso della formulazione delle politiche?. Costalli ha quindi rivendicato per il suo Movimento un impegno instancabile affinché nella futura Carta Costituzionale europea sia presente un riferimento alle radici cristiane dell?Europa. ?Ma sia ben chiaro ? ha precisato ? il nostro non è un atteggiamento bigotto né vuole essere un segno di chiusura. Siamo invece assolutamente convinti che riscoprire il valore dell?aspetto religioso e salvaguardare il ruolo dell?arricchimento spirituale, costituisce un vantaggio per tutti gli uomini e le donne del nostro tempo, indipendentemente dalla tradizione filosofica e culturale alla quale essi appartengono?. ?Il processo di allargamento che è ormai entrato nella sua ultima fase dimostra, per la prima volta, la realizzazione del sogno di un?Europa unita lanciato dai padri fondatori? ha poi sottolineato Piergiorgio Sciacqua, vice Presidente dell’EZA (un ente europeo che si occupa di formazione professionale e a cui aderiscono sindacati e associazioni di lavoratori cristiani). ?I lavori attorno alla Carta stanno entrando nel vivo dei contenuti ma fino ad ora non c?è traccia alcuna di un riferimento alle radici cristiane. Gli addetti ai lavori parlano invece ripetutamente di sviluppo sostenibile della terra, di difesa dei bambini, di alimentazione, ma ? ha affermato Sciacqua – se non si fa alcun riferimento a quelli che storicamente sono i valori forti, portanti, del nostro continente, come la famiglia per esempio, che costituisce un perno e un valore portante della società, non si vede poi come si possano realizzare gli scopi prefissi?. Quanto questo tema sia spinoso lo dimostra anche l’affermazione del prof. Michel Dumoulin, docente di storia delle relazioni internazionali all´Úniversita di Lovanio, secondo il quale “mentre da più parti si continua a parlare di radici cristiane dell?Europa, nessun progetto specifico, in realtà, è stato finora avanzato in questo senso?.


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