Mondo

Costa (Undoc): Afghanistan, aumentano colture di oppio

Per il responsabile dell'Agenzia dell'Onu che s'occupa di lotta a droga e criminalità l'energia finanziaria del Paese è rappresentata dall'industria della droga

di Paolo Manzo

”L’energia finanziaria del paese di Karzai è rappresentata dall’industria della droga, dell’oppio trasformato in eroina”. Il responsabile dell’ Undoc (l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di lotta alla droga e alla criminalità), Antonio Maria Costa, intervistato da ‘la Stampa’, interviene sul voto in Afghanistan, ”fondamentale per il rafforzamento delle istituzioni democratiche”, ma sottolinea la ”necessità di impegnarsi contro il cancro della droga, che mina alle fondamenta questo paese”. Anticipando i risultati di prossima pubblicazione sull’ammontare delle coltivazioni di oppio, Costa afferma: ”In Afghanistan c’è un ulteriore e poderoso aumento delle coltivazioni, che l’anno scorso coprivano 86 mila ettari di territorio. Il più grosso produttore di narcotici al mondo. Aggiungo che in questo paese è molto labile il confine tra economia legale e criminale”. Variano inoltre gli indicatori del mercato: ”ormai più dell’80% dell’oppio coltivato in Afghanistan viene convertito in eroina sul posto. Se nel 2003 stimavano in 750 mila gli addetti a questa industria, oggi sicuramente superiamo il milione”. Il prezzo dell’oppio all’interno del paese è in forte calo, ”un chilo di foglie secche -conclude Costa- viene comprato a 100 dollari dai contadini mentre l’anno scorso il prezzo era i 300 dollari. Evidentemente nel mercato circola tanto prodotto”.


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