Mondo
Costa d’Avorio: scontri violenti a Divo, due morti
Gli scontri hanno opposto sostenitori del presidente Gbagbo e militanti dell'opposizione
Almeno due persone sono rimaste uccise e altre diciassette ferite nel corso di scontri verificatisi durante il week-end a Divo, città del centro sud del paese (circa 200 km a nordovest di Abidjan), tra sostenitori del presidente Gbagbo e militanti dell’opposizione. Lo ha reso l’Afp citando la testimonianza di un ufficiale dello Stato maggiore ivoriano.
“Siamo stati costretti a mandare rinforzi da Daloa, Yamoussoukro e Abidjan per riportare l’ordine, ivi compreso un elicottero di combattimenti” ha dichiarato questa fonte presidando che “la calma sarebbe tornata nel pomeriggio”.
Ieri sera, Divo assomigliava a una città morte. Il centro portava i segni di scontri violenti: penumatici bruciati, vetrine di negozi frantumate, bancarelle di venditori ambulanti distrutte. I protagonisti delle violenze sono per ora separati dai militari, ma l’Afp sostiene che in uno dei quartieri della città sostenitore del partito presidenziale del Fpi (Front patriotique ivoirien) bande giovanili “sovraeccitate” sarebbero pronte a tornare alla carica nelle prossime notti. Molti di loro sono armati di macete e bastoni.
All’origine degli scompigli, vi sarebbe la strenua opposizione dei “giovani patriotti” (gruppi e milizie giovanili a favore di Gbagbo) e del Fpi contro le cosiddette “auditions foraines”, tappa essenziale del processo di pace iniziato il 17 luglio scorso e chiamato a rilasciare carte di identità per completare le liste elettorali. L’Fpi ha chiesto ai suoi militanti di opporsi a queste audizioni “con tutti i mezzi possibili”.
Da alcune settimane, la Costa d’Avorio sta di nuovo attraversando un periodo di forti turbolenze politiche. Inizialmente previste per l’ottobre prossimo, le elezioni sono state rinviate sine die dalla Comunità internazionale per manifesta incapacità da parte delle autorità politiche ivoriani di garantire un regolare processo di pace.
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