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Costa d’Avorio: la pace passa per Pretoria

Governo e ex ribelli hanno firmato in Sudafrica un accordo che prevede la cessazione immediata del conflitto

di Joshua Massarenti

Secondo accordi siglati oggi a Pretoria, in Sudafrica, le parti coinvolte nel conflitto della Costa d’avorio si sono impegnate a “cessare immediatamente e in via definitiva tutte le ostilità” e a smantellare “immediatamente le milizie in tutto il Paese”. Lo ha riferito poco l’Afp.

L’accordo di Pretoria, lungo sei pagini e suddiviso in 18 punti, pone in principio fine alla guerra civile che dal settembre 2002 vede contrapporsi gruppi ribelli del nord del Paese al regime centrale guidato dal presidente ivoriano Laurent Gbagbo.

Nei particolari, è stato convenuto che “i capi di stato maggiore delle Forze armate nazionali della Costa d’Avorio (Fanci) e delle Forze armate delle Forze nuove (Fafn) si inctrino immediatamente per assicurarsi il disarmo, la smobilitazione e la reintegrazione (Ddr)”. L’incontro avrà luogo il 14 aprile a Bouaké, feudo della ribellione.

Sui creiterio di eliggibilità del presidente della Repubblica, altro tema caldissimo della guerra civile, il testo sottolinea che il presidente sudafricano Thabo Mbeki si pronuncerà “entro una settimana” dopo “aver consultato il presidente dell’Unione africana (Ua) e il segretario generale dell’Onu”. E’ proprio per la sua “sospetta nazionalità” che l’ex premier ivoriano Alassane Ouattara, attuale dirigente del Rassemblement des Républicains (Rdr) e bestia nera di Gbagbo, era stato scartato dalle presidenziali del 2000 vinte dallo stesso Gbagbo.

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