Mondo
Costa d’Avorio: ambasciata inglese chiude i battenti
La Gb sospende le sue attività in Costa d'Avorio e ordina ai suoi cittadini di lasciare il Paese
L’ambasciata britannica a Abidjan, Costa d’Avorio, ha deciso di sospendere da oggi le sue attività racomandando ai suoi cittadini di “lasciare immediatamente” la Costa d’Avorio per i rischi di violenze.
La Costa d’Avorio, sprofondata in una guerra civile dal settembre 2002, sta attraversando un periodo estremamente delicato e reso ancor più precario da una crisi economica gravissima. Sul versante politico, continua il brtaccio di ferro tra il partito presidenziale di Laurent Gbagbo, il Fronte patriottico ivoriano (Fpi) e i loro oppositori, tra cui il capo della ribellione delle Forze Nuove (Fn) Guillaume Soro. Con difficoltà immense, i 6mila caschi blu della Minuci (Missione Onu in Costa d’Avorio) e i 4mila soldati francesi della Force Licorne stanno tentando di disinnescare la bomba a orologeria che potrebbe far ri-precipitare il Paese in una guerra sanguinosissima.
Ma è proprio la presenza delle forze internazionali a creare in questi giorni tensioni altissime nel Paese. Entro aprile, l’Onu è chiamata a prolungare il mandato di queste forze in scadenza il prossimo 4 aprile. Oggetto di tensione è la richiesta senza mezzi termini espressa dal clan presidenziale di Gbagbo di mandare via le truppe francesi. Per via di una situazione che “rischia di diventare incontrollabile”, il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan si è limitato a raccomandare un prolungamento di un anno del mandato e l’invio di altri 1200 caschi blu in Costa d’Avorio. Ma non si è espresso sull’ipotesi di un richiamo dei soldati francesi.
Da parte sua, il rappresentante francese presso le Nazioni Unite, Jean-Marc de la Sablière, ha chiesto di prolungare la presenza delle “forze imparziali” di un mese a partire dal 4 aprile. E proprio alla vigiglia di questa fatidica data, il mediatore dell’unione africana, il presidente sudafricano Thabo Mbeki, riunirà tutti i protagonisti della crisi ivoriano per un faccia a faccia defintio da fonti diplomatiche Onu cruciale per il destino del Paese africano.
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