Unione europea

Così von der Leyen ha declassato la disabilità

Il movimento delle persone con disabilità in Italia e in Europa denuncia la scomparsa di un commissario dedicato agli affari sociali e all'uguaglianza. «Non possiamo tollerare un tale arretramento che mette a rischio tutti i progressi fatti. È fondamentale che l'uguaglianza rimanga una priorità nelle politiche dell'Unione Europea», dice Vincenzo Falabella, presidente Fish

di Sara De Carli

Il Commissario per la preparazione e la gestione delle crisi, quello che nelle intenzioni di Ursula von der Leyen sarà Hadjua Lahbib, si occuperà anche di uguaglianza. «Si tratta di un nuovo portafoglio che si occuperà di resilienza, preparazione e protezione civile. Sarà responsabile di guidare i nostri sforzi nella gestione delle crisi e degli aiuti umanitari», ha detto von der Leyen. E se nel comunicato stampa non c’è nemmeno traccia della delega all’uguaglianza, ecco che invece nella lettera inviata a Lahbib si legge, fra le altre cose, che «il suo compito sarà quello di guidare la piena attuazione della Strategia per i diritti delle persone con disabilità e di garantire che le persone con disabilità possano esercitare i loro diritti, la loro autonomia e la loro partecipazione. Inoltre, sarà responsabile dell’attuazione da parte dell’Ue della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità».

Pople, Skills and Preparedness sono invece le deleghe che intende affidare a Roxana Mînzatu, una dei sei vice-presidenti esecutivi indicati da von der Leyen: sotto di lei c’è quel pilastro dei diritti sociali che dal 2017, con i suoi venti principi e diritti fondamentali, funge da quadro di riferimento per monitorare i risultati delle politiche occupazionali e sociali degli Stati membri dell’Unione e prevede un nuovo approccio per integrare le priorità sociali in tutte le politiche europee. In particolare nel 2021, la Commissione ha adottato il piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali.

Scompare quindi non solo la delega per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, che negli ultimi cinque anni era stata del lussemburghese Nicolas Schmit, commissario appunto per il lavoro e i diritti sociali, ma scompare anche quella commissione dedicata all’uguaglianza, con portafoglio a sé, che nella Commissione precedente era guidata dalla maltese Helena Dalli.

Lo European Disability Forum parla di «declassamento del tema dell’uguaglianza», dal momento che il tema non avrà un portafoglio autonomo e si dice «estremamente sorpreso, deluso e indignato»: Yannis Vardakastanis, il presidente, scrive in una nota che  «questo “declassamento” è uno “schiaffo in faccia” per milioni di persone e mette a rischio tutti i progressi che la Commissione ha fatto finora riguardo ai nostri diritti. Chiediamo urgentemente ai membri del Parlamento europeo di guidare la carica nel ripristino della posizione di Commissario per l’uguaglianza come portafoglio autonomo».

Questa scelta rappresenta un pericoloso arretramento rispetto agli impegni assunti in precedenza dall’Unione Europea, che aveva posto l’uguaglianza centro della sua agenda politica e mette a rischio i risultati ottenuti a livello europeo in termini di equità e inclusione

Vincenzo Falabella, presidente Fish

A rischio i risultati ottenuti

Di declassamento del tema della disabilità parla, sorpreso, anche Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana Superamento Handicap – Fish. «Mentre in Italia stiamo lavorando in maniera trasversale per cercare di mettere al centro delle politiche nazionali i temi dell’uguaglianza, delle pari opportunità, dell’inclusione assistiamo con sconcerto ad un significativo passo indietro da parte delle istituzioni europee sui diritti delle persone con disabilità. La recente decisione di far confluire il portafoglio “uguaglianza” all’interno delle competenze del Commissario europeo per la gestione delle crisi è un segnale preoccupante. Questa scelta rappresenta un pericoloso arretramento rispetto agli impegni assunti in precedenza dall’Unione Europea, che aveva posto l’uguaglianza centro della sua agenda politica», afferma Falabella.

Proprio «il buon lavoro» che la commissaria Helena Dalli aveva svolto nella precedente Commissione – sottolinea Falabella – «aveva fatto emergere durante la pandemia il carico sproporzionato di problemi che le persone con disabilità e le loro famiglie avevano vissuto, sottolineando l’importanza di rafforzare le politiche di applicazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità».

La scelta della von der Leyen di non dedicare più un Commissario ad hoc all’Uguaglianza quindi invia un messaggio sbagliato, «che mette a rischio i risultati ottenuti a livello europeo in termini di equità e inclusione. I numerosi temi che l’European Disability Forum ha definito come argomenti essenziali per garantire e promuovere lo sviluppo di politiche inclusive, disponibile sul proprio sito web, rischiano di non trovare un interlocutore importante nella Commissione Europea. L’assegnazione della delega all’eguaglianza alla belga Hadja Lahbib, la mette in secondo piano rispetto al tema oggi importante e crescente della Preparazione e della Gestione delle crisi».

Guardando al sociale e al welfare a più ampio raggio, continua Falabella, anche il fatto che i «temi lavoro e welfare diventano una sub delega della questione demografica» è problematico: la demografia è «un problema al quale servirà far fronte nei prossimi anni, ma pensare che la questione demografica si risolva nella generica formula “persone, competenze, preparazione” fa sorgere qualche dubbio. Se nello scorso mandato il pilastro europeo dei diritti sociali ha costituito un riferimento importante anche per le politiche del lavoro, ora sembra essere ridimensionato», ragiona Falabella.

Intervenga Fitto

«Il movimento delle persone con disabilità in Italia e in tutta Europa non può tollerare un tale arretramento. È fondamentale che l’uguaglianza rimanga una priorità nelle politiche dell’Unione Europea. Sono sconcertato e preoccupato per le deleghe e le denominazioni che vengono individuate per i nuovi Commissari. Fish solleciterà con forza i parlamentari europei italiani ad intervenire prontamente per ripristinare l’autonomia del portafoglio “Uguaglianza” all’interno della Commissione europea, ribadendo l’importanza di mantenere un focus chiaro e determinato sui diritti delle persone con disabilità. Chiediamo un immediato intervento da parte del vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto, affinché si faccia carico di questa situazione e si impegni a garantire che i diritti delle persone con disabilità non siano marginalizzati».

Foto Dati Bendo, European Union, 2024

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