Sostenibilità

Così un’associazione ha messo Jobs all’angolo

Consumers Union ha fatto esplodere l'Antennagate

di Daniele Biella

Il difetto di ricezione dell’iPhone4 è stato scoperto nei laboratori della più potente associazione consumeristica americana. Così potente da far fare
una frettolosa retromarcia
al colosso di Cupertino
«La Apple deve risolvere il difetto dell’iPhone4, non i suoi clienti». Quando la più potente associazione dei consumatori degli Stati Uniti, Consumers Union, prende posizione, nulla può resisterle. Persino il colosso della tecnologia mondiale fondato da Steve Jobs, il padre del Mac e del recente iPad, è stato costretto a un rapido dietrofront, di fronte all’incredibile errore dei suoi tecnici: decine di migliaia di utenti beffati dal cosiddetto Antennagate, un difetto di ricezione del segnale dell’iPhone4, l’ultima versione del fortunato smartphone (uscito negli Usa il 24 giugno 2010, per un costo che va dai 199 dollari in su).
Da qui la denuncia, attraverso il proprio bollettino Consumer reports dell’associazione che, dopo aver testato il “telefonino intelligente” nei propri laboratori, il 12 luglio ha emesso il terribile verdetto: «Dato per certo il problema all’antenna, ai nostri utenti non possiamo raccomandare l’acquisto dell’iPhone4».
Uno tsunami per la Apple, considerata l’influenza dell’ente non profit sui cittadini a stelle e strisce. Consumers Union conta su una rete di 600mila attivisti che comunicano tra loro soprattutto via Internet e ne fanno una delle maggiori lobby della società civile statunitense. Se pochi giorni prima l’azienda di Cupertino aveva dichiarato che era responsabilità degli acquirenti il «tenere in modo errato il telefono» e che «difetti di ricezione sono sintomatici per qualsiasi strumento wireless, senza fili», il 16 luglio ha dovuto rettificare in fretta e furia la propria posizione con una conferenza stampa mondiale tenuta dallo stesso Jobs: «Ammettiamo le nostre colpe, faremo avere a tutti i clienti un supporto che è in grado di ovviare al problema». La soluzione si chiama bumper, e altro non è che la protezione in gomma dura già in uso da tempo per gli iPhone, e che negli Stati Uniti costa 30 dollari. Anche in questo caso, la pressione di Consumer Union è servita ad evitare ulteriori spese per gli acquirenti.

Una rete influente
Consumers Union è un’associazione indipendente di consumatori nata nel lontano 1936, parallelamente alla nascita e alla rapida diffusione della pubblicità nei mass media. Ha uno staff di 600 persone, 200 milioni di dollari annuali di entrate e 600mila attivisti. Il proprio bollettino mensile, Consumer reports, è stabilmente inserito nelle dieci riviste più in circolazione in tutti gli Stati Uniti d’America. Capace di generare 8 milioni di dollari in sottoscrizioni, la pubblicazione detiene un record di livello mondiale: al proprio questionario annuale sui consumi risponde una media di un milione di persone.


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