Volontariato
Così ti sostengo il sociale
Trenta miliardi erogati in 4 anni a 200 imprese. Un successo fatto di tassi bassi, spese esigue, istruttorie rapide.
di Redazione
Anche per fare del bene ci vogliono i soldi. E se associazioni e cooperative non li hanno, ecco che scendono in campo loro, i finanzieri ?buoni? del non profit. Il progetto è costruire una casa famiglia per disabili, un centro di logopedia, una ludoteca? Gli esperti del Cosis, unica finanziaria italiana del Terzo settore, valutano la fattibilità, aprono le istruttorie, emettono un parere e se è positivo danno il via al finanziamento. Così in 4 anni hanno erogato oltre 30 miliardi a 200 imprese sociali, per l?80% cooperative sociali (ma anche associazioni), con tassi di interesse dal 3,5 all?8%, in vari settori di attività: agricoltura, ambiente, assistenza, editoria, sanità, sport, turismo. Prodotti diversi per incontrare ogni tipo di esigenza, dalle realtà piccole a quelle più strutturate, dai prestiti di 2 o 3 milioni fino al miliardo. Con un occhio particolare allo sviluppo dell?occupazione: tanto che i finanziamenti del Cosis hanno contribuito alla creazione di 500 posti di lavoro (dati al 31 dicembre ?97) solo nel Mezzogiorno d?Italia. «Per me questa è finanza etica, un?attività specializzata nel settore non profit e nel suo sistema di valori», dice il direttore di Cosis, Felice Scalvini. «Non è questione di finanza buona o cattiva, banca buona o cattiva, si tratta di sviluppare imprese che non hanno alte redditività ma un certo rendimento sociale, anche se devono avere un intento economico, altrimenti non riescono a restituire i soldi».
Sì, perché le imprese sociali soffrono ancora di un complesso di inferiorità che le porta non a chiedere finanziamenti, ma ad aspettare contributi. La differenza è sostanziale: «I contributi non si resituiscono, i finanziamenti sì», spiega Scalvini. «Quindi solo un finanziamento mi può spingere a migliorare, crescere, impegnarmi. Nel Terzo settore italiano manca ancora l?atteggiamento di gestione imprenditoriale che genera il bisogno di finanziamenti. La cultura di impresa si va sviluppando ma serve molta assistenza tecnica, che noi cerchiamo di fornire».
Le tipologie di finanziamento erogate dal Cosis sono cinque, due della linea ?Capitale? e tre della linea ?Sviluppo?. Capitale 4, ad esempio, è un finanziamento a medio termine (4 anni) volto a sostenere lo sviluppo di consorzi e si caratterizza per i tassi estremamente agevoli (4,5%, che scende a 3,5% per gli aderenti a Confcoperative); Capitale 5 invece si rivolge direttamente ai singoli soci di una cooperativa, prestando a ciascuno una somma che può arrivare anche a 5 milioni (al tasso del 5%) con un piano di restituzione flessibile e deciso dalla cooperativa stessa, cui spetta trattenere dallo stipendio del soci di volta in volta una quota dedicata al rientro del debito. La linea Sviluppo è particolarmente rivolta a quelle realtà cooperative che presentano progetti di acquisto di macchinari, immobili o attrezzature per l?espansione dell?attività, e quindi realizza finanziamenti più cospicui. Sviluppo 3 (riservata alle coop aderenti a Confcoperative) eroga finanziamenti fino a 300 milioni al tasso del 6% fisso; Sviluppo 8 arriva fino a un miliardo regolando la restituzione in modo flessibile, con tempi di rientro fino a 8 anni, secondo le esigenze della singola impresa sociale; Sviluppo 12, infine, ultimo nato in casa Cosis, finanzia acquisti di terreni o immobili fino all?80% del loro valore.
Il vero ?plus? del Cosis, comunque, non è la gamma di prodotti, i tassi agevolati, le spese esigue o la velocità delle istruttorie. «Noi finanziamo imprese che nessun altro finanzierebbe», dice Scalvini. «Secondo le categorie bancarie e finanziarie tradizionali siamo dei matti perché a volte ci prendiamo dei rischi enormi, ma poi la realtà ci dà ragione: su 200 realtà finanziate abbiamo avuto una sola insolvenza. E non perché siamo fortunati: i fattori di rischio in questo mondo sono diversi, i gruppi di riferimento, la base sociale di cooperative e associazioni si sente responsabile verso la restituzione. E restituisce». Ma questo, solo degli specialisti lo possono sapere.
A chi i prestiti
Coop. sociale di tipo A
1995 1.500
1996 4.884
1997 9.604
1998 12.954
Coop.sociale di tipo B
1995 1.100
1996 5.720
1997 8.038
1998 8.798
Consorzi
1995 900
1996 1.650
1997 3.540
1998 3.645
Associazioni e Fondazioni
1995 0
1996 2.200
1997 2.240
1998 2.740
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