Non profit

Così si gestisce per conto terzi

Il direttore di un ente non profit chiede quali garanzie debba richiedere per affidare la gestione di una casa di riposo ad una cooperativa.

di Giulio D'Imperio

Sono il direttore di un ente non profit proprietario di una struttura adibita a casa di riposo e di un?altra per il recupero di tossicodipendenti. Gestire entrambe le strutture è diventato un problema. Ho pensato che una soluzione potrebbe essere quella di affidare la gestione della casa di riposo a una cooperativa. Quali garanzie devo richiedere ? Quali potrebbero essere i parametri giusti da considerare per decidere al meglio? R. S. (email) Nel valutare l?opportunità di dare in gestione una delle due strutture occorrerà prima di tutto essere certi che la realtà cui viene affidata la struttura sia in grado di fornire un servizio qualitativamente non inferiore a quello già in essere. Fondamentale diventa per la casa di riposo verificare se ci sono i presupposti tecnici per non incorrere in spiacevoli inconvenienti, quali l?addebito di responsabilità penali o contravvenzioni con verbali redatti a seguito di visite ispettive. Chiariamo subito che per dare in gestione una struttura occorrerà essere in possesso di un piano di sicurezza. Se tale documento non è stato ancora redatto, allora è meglio abbandonare l?idea della gestione. Una volta che ci si è resi conto dell?esistenza del piano di sicurezza, occorrerà fornirlo alla cooperativa che a sua volta dovrà comunque redigerne un altro tenendo conto di quello redatto dall?ente che lei dirige. Nel redigere il piano di sicurezza occorrerà stabilire chi deve avere il compito di responsabile della sicurezza, sia per quanto attiene la sua azienda sia per la cooperativa che dovrà prendere in gestione la struttura. La redazione del doppio piano di sicurezza e la nomina dei due responsabili diventa molto importante in fase ispettiva, in quanto offre l?opportunità di verificare l?esistenza di due aziende separate nella gestione della struttura. In questo modo chi svolge l?ispezione si predispone subito nel modo migliore nei riguardi dell?azienda, per cui la probabilità di essere accusati del reato di intermediazione di manodopera diventa meno probabile. È sempre bene richiedere, così come previsto negli appalti pubblici, un certificato di regolarità contributiva dall?Inps per verificare che la cooperativa che si intende scegliere abbia un comportamento regolare verso i propri dipendenti. L?ultimo aspetto da considerare è relativo ai dipendenti della cooperativa che devono essere regolarmente assunti. Occorre evitare di trovarsi dipendenti inviati dalla cooperativa nella struttura data in gestione non regolarmente assunti. Perché ciò non accada è opportuno farsi rilasciare un elenco di dipendenti, con relativo numero di matricola, che dovranno svolgere la loro prestazione lavorativa all?interno della azienda, chiedendo anche che ogni dipendente della cooperativa sia riconoscibile come facente parte della cooperativa e non dell?azienda che invece concede in gestione la struttura e quindi non deve più avere propri dipendenti per il servizio dato in gestione. Attenzione a non far lavorare dipendenti assunti dalla vostra struttura con la cooperativa. Se si intende far così, diventa opportuno licenziare il dipendente e poi farlo assumere dalla cooperativa.


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