Formazione

Così scricchiola il 5 per mille alle scuole

Contro l'articolo 15 del disegno di legge sulla Buona scuola si sta compattando un fronte contrario molto largo: da Forza Italia a Sel, passando per i 5 Stelle e un pezzo di Partito Democratico. E l'ipotesi di una riformulazione della norma non dispiacerebbe nemmeno al Governo

di Redazione

Dopo la lettera aperta di otto big del non profit ripresa dal nostro portale si allarga anche in Parlamento il fronte bypartisan contrarrio al 5 per mille alla scuola. Il disegno di legge sulla Buona Scuola, incardinato in Commissione cultura alla Camera (potrebbe arrivare in Aula per il primo voto) è stato infatti sommerso da una valanga di oltre 2mila emendamenti. Fra questi non sono pochi quelli che prevedono la soppressione dell’articolo 15 (presentati da Forza Italia, Sel, 5 Stelle, ma anche da un gruppo di deputati democratici fra cui Donata Lenzi e Anna Margherita Miotto) o comunque una sua modifica (il restringimento della platea alle sole scuole pubblica – ma questo non scioglierebbe il nodo della questione –  o in altri casi, la previsione di coperture diverse dal 5 per mille tradizionale, in modo da evitare al contribuente di scegliere fra l’uno e l’altra misura di sussidiarietà fiscale). 

Fra i deputati più decisi nel sostenere la necessità di cancellare  sic ed simpliciter il 5 per mille alla scuola, va annoverato l’onorevole Antonio Palmieri (Forza Italia) primo firmatario di uno degli emendamenti soppressivi. «Bisogna azzerare tutto ed eventualmente riprendere il ragionamento in un contesto diverso che non sia assimilabile al 5 per mille per il non profit, altrimenti si va ad inquinare una norma di sussidiarietà fiscale che i contribuenti dimostrano di apprezzare molto e in modo crescente», argomenta Palmieri. 

E il governo? Al festival del volontariato di Lucca, il ministro Maria Elena Boschi aveva precisato che la possibilità di destinarlo anche alla scuola sarà cumulativa con quella degli enti di terzo settore, «ed Essendo cumulativi si possono sommare le scelte dei cittadini». Infine, dicono i ben informati, che il sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi abbia salutato con un certo compiacimento i numerosi emendamenti contro il 5 per mille alla scuola. 

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