Non profit
Così Leonardo ha tesserato la solidarietà
In Italia ha promosso 17 progetti. Lultimo per lampliamento del più importante ospedale pediatrico milanese.
«Gol de Letra significa ?gol di parola?, ma nel calcio allude anche a un certo modo di fare gol, quando colpisci la palla incrociando le gambe?ti faccio vedere». Leonardo de Araujo si alza e, impeccabile nel suo abito grigio, mima un movimento da giocoliere brasiliano, di quelli che paiono impossibili in natura (e che in campo, probabilmente, non perdonano). «Peccato che l?espressione non renda bene in italiano», sorride il campione, scuotendo la testa. Gol de Letra è il nome della fondazione che ha creato in Brasile, 6 anni orsono, per aiutare i ragazzi a rischio sociale. Ma Leonardo, in fatto di solidarietà, gioca con due squadre. Dopo una grande carriera sul campo, è dirigente del Milan e ha ?contagiato? la società in un progressivo ingresso nel non profit, fino alla nascita della Fondazione Milan, di cui è segretario generale.
Siamo andati a incontrarlo a Milanello, nel quartier generale della squadra rossonera, per saperne di più sulla nuova iniziativa della fondazione: una raccolta fondi, sostenuta da un cd di canzoni (A.C. Milan Collection), per rinnovare il pronto soccorso della clinica pediatrica De Marchi di Milano.
Vita: Il prossimo febbraio la Fondazione Milan compie due anni. Lei è stato un po? l?ispiratore di questo ingresso in grande stile della squadra nella solidarietà: com?è andata?
Leonardo: Tutte le persone che lavorano per la fondazione sono molto coinvolte. La società è impegnatissima: dal settore marketing fino alla parte amministrativa, dal settore giovanile fino, ovviamente, alla squadra stessa. Questi primi due anni di vita ci sono serviti per cercare di capire quali erano le nostre possibilità, le linee di lavoro, i modi per raccogliere fondi, i progetti da sostenere. è un cammino che stiamo ancora facendo, con l?obiettivo di arrivare a far parte di quella rete dell’iniziativa privata che cerca, ogni giorno, di dare un contributo al sistema sociale.
Vita: Quali sono i progetti fatti e quelli ?in progress??
Leonardo: Fino ad ora siamo riusciti a realizzare più di 17 progetti e abbiamo raccolto quasi un milione di euro. Le nostre linee di lavoro riguardano la sensibilizzazione, la raccolta fondi e il sostegno a progetti mirati. Abbiamo lanciato e realizzato interventi per i City Angels, ad esempio, fornendo unità mobili per portare medicamenti, coperte e vestiti ai senzatetto nelle città di Milano, Roma e Padova. Abbiamo fornito un?unità di trasporto disabili all?Opera Martinengo di Milano; costruito una sala giochi per i piccoli ricoverati al policlinico San Matteo di Pavia e un?altra per i ragazzi sordociechi assistiti dalla Lega del Filo d?Oro a Osimo. Abbiamo appena realizzato una campagna di vaccinazioni in Congo: con 346mila euro è stato possibile vaccinare oltre 15mila bambini contro le malattie killer. E adesso siamo partiti con quello che rappresenta il più ambizioso dei nostri progetti: l?ampliamento e il rinnovo del pronto soccorso della clinica pediatrica De Marchi, che rappresenta un importante punto di riferimento per Milano e per tutto l?hinterland, con oltre 20mila accessi all?anno. Oggi i medici lavorano in uno spazio di 120 metri quadrati, noi vogliamo portarlo a 600.
Vita: Pensa che ci sia modo di convincere le persone a fare, oltre che a dare?
Leonardo: Tutti noi abbiamo dentro la voglia di impegnarci, però è chiaro che non è sempre possibile lavorare per una organizzazione non profit o fare i volontari. Non credo che sia poca cosa versare denaro per una raccolta fondi, comprare il nostro cd o mandare un sms. Questi gesti permettono di entrare nella solidarietà e di farsi coinvolgere in modo più profondo: è così che molte persone hanno conosciuto una realtà del non profit e hanno iniziato a lavorarci.
Vita: Parliamo dell?altro tuo campo di gioco, Gol de Letra.
Leonardo: è una realtà che lavora sul campo, con due centri che tutti i giorni aprono le porte a più di mille bambini e ragazzi, in un percorso educativo di prevenzione al rischio sociale. Dopo 6 anni di lavoro siamo stati scelti dall?Unesco come modello mondiale di cura e assistenza ai bambini e agli adolescenti a rischio: questo ci ha dato la certezza della strada presa. Il Brasile, purtroppo, ha una crescita sbilanciata: ha prodotto un sistema economico importantissimo al mondo, ma una grande parte della popolazione, milioni di persone, vivono sotto la soglia della povertà. Credo che Gol de Letra s?inserisca in questo contesto come un punto di riferimento.
Vita: Il presidente Lula non è riuscito a riequilibrare, almeno in parte, questa ingiustizia sociale?
Leonardo: Lula sta cercando di consolidare una base di governo, ma non è ancora riuscito ad arrivare a questa realtà, anche se la conosce bene. In Brasile ci sono tante situazioni in cui oggi solo il privato riesce a intervenire: lo Stato, per come è strutturato, non vi ha accesso e a volte nemmeno conoscenza. Per questo l?iniziativa privata è fondamentale, in questa fase. Non so se può essere la soluzione, perché a mio avviso la soluzione passa sempre dallo Stato, ma Lula non è ancora riuscito a monitorare e organizzare il Terzo settore brasiliano, ci vuole tempo.
Vita: Se Weah diventa presidente della Liberia, Leonardo potrebbe diventare ministro del Welfare del Brasile?
Leonardo: No, sinceramente non ho ambizioni politiche, anche se considero tutti noi un po? ?politici? nel nostro quotidiano. Non possiamo dire che non ci riguarda, che ne siamo fuori: qualcosa pensiamo, in qualcosa crediamo. Weah è la dimostrazione della forza dello sport, di quanto un personaggio sportivo possa dare alla gente, non solo in termini di fiducia, ma anche di credibilità e serietà. Non se se sarà lui un giorno il presidente del suo Paese, ma se pure continuerà nella sua azione politica, senza mai perdere i suoi obiettivi, sarà la dimostrazione di quanto un personaggio sportivo che ha toccato la gloria e ha avuto tanta fortuna possa restituire al suo Paese.
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