Non profit

Così l’azienda finisce in museo

Non profit, settore pubblico e privato trovano un punto d'incontro: la conservazione della cultura locale

di Redazione

L?oggetto d?indagine di questo articolo è il museo di interesse locale, analizzato sia come istituto, cioè come complesso di elementi e fattori, di energie e di risorse personali e materiali, destinato a durare nel tempo e volto alla realizzazione di un bene comune per i suoi partecipanti, sia come azienda, cioè come ordine economico dell?istituto stesso. In particolare, l?obiettivo di tale scritto è quello di fornire un modello di rappresentazione dell?azienda museale: il museo viene in tal senso descritto come un sistema aperto e integrato socialmente e culturalmente con l?ambiente in cui opera, dotato di confini permeabili, variabili, intersecati dai confini di altre aziende. Se il pubblico fa un passo indietro Tale impostazione conduce a prendere in considerazione i rapporti inter – istituzionali che il museo può intrattenere con i diversi soggetti (pubblici, privati profit e non profit) operanti nel settore culturale e la possibilità di creazione di sistemi museali complessi, cioè di strutture di secondo livello, in cui diversi soggetti, legati da rapporti stabili e duraturi (di natura non solamente contrattuale), si coordinano per gestire uno o più musei. Questa fase, forse la più innovativa nel panorama degli studi di management applicati alla realtà museale, prende le mosse dal graduale passaggio da una situazione di assoluto predominio del soggetto/museo pubblico a formule intermedie, assetti misti in virtù dei quali si esternalizzano alcune funzioni ad altri soggetti, o si instaurano con essi rapporti di collaborazione con crescente grado di formalizzazione. Il rapporto col privato e il non profit Le possibili configurazioni che possono assumere tali assetti istituzionali misti includono: 1. relazioni inter – istituzionali con soggetti privati profit. Si considera in questo caso non solo la possibilità di delegare la gestione dei servizi aggiuntivi (commerciali) attraverso le diverse forme sancite dalla legge, ma anche di accettare diverse modalità di sponsorizzazione o mecenatismo effettuate da imprese in occasione di eventi culturali, mostre o restauri. 2. relazioni inter – istituzionali con soggetti non profit, enucleando in particolare la possibilità che il museo deleghi la gestione di attività socio-culturali attraverso accordi o convenzioni di vario tipo con associazioni o imprese sociali di servizi. 3. relazioni inter – istituzionali fra soli musei o sistemi museali complessi omogenei, esemplificate attraverso l?analisi di reti inter – organizzative fra soli musei. 4. sistemi museali complessi eterogenei o sistemi misti intesi come partecipazione contemporanea di più soggetti (privati e pubblici) alla gestione di uno o più musei e delle attività connesse. Le motivazioni che spingono verso la creazione dei sistemi museali complessi possono essere ricondotte alla convinzione che esistano ulteriori vantaggi in termini di efficienza ed efficacia oltre a quelli tipici delle strutture reticolari, già illustrate precedentemente. L?implementazione di un sistema misto comporta, infatti, da una parte un decentramento istituzionale (l?erogazione del servizio pubblico non spetta più solo allo Stato, ma anche ad altri soggetti privati), funzionale (in quanto ogni soggetto eroga il servizio del quale detiene il vantaggio comparato) e territoriale (i sistemi misti vengono realizzati a livello locale per aderire maggiormente ai bisogni delle singole unità e per sostituire le unità di offerta pubbliche di grandi dimensioni con unità, pubbliche e private, di minori dimensioni e più flessibili) e dall?altra un coordinamento istituzionale (derivante dall?esistenza di un rete di rapporti fra le diverse realtà). I vantaggi del sistema misto Inoltre, di importanza non secondaria sono le ricadute economiche che la creazione di tali sinergie può provocare: si va dalla possibilità di riqualificare e rilanciare l?immagine del territorio attraverso la cultura, all?opportunità di avere rilevanti ritorni economici e di immagine da parte delle singole unità private, all?attivazione di fonti e flussi alternativi di finanziamento (sponsorizzazione, mecenatismo, entrate proprie, ma anche contributi di tempo e professionalità, spazi e tecnologie, tempo libero…..), ai ritorni economici in termini di sviluppo del turismo. Punto fondamentale per la costruzione di un sistema misto consiste nell?attribuzione delle funzioni ai diversi soggetti coinvolti: tale fase è necessariamente influenzata da fattori ideologici e politici in quanto si devono stabilire obiettivi ed aree di competenza dei diversi soggetti pubblici e privati. A ciascuno il suo compito La configurazione ottimale per l?Italia sembra essere quella in cui l?istituzione pubblica (la Regione, la Provincia, il Comune) stabilisce priorità, piani d?azione e programmi all?inizio del processo, coordina i diversi soggetti durante l?erogazione del servizio e controlla che gli obiettivi siano stati realizzati alla fine del processo, mentre alle altre istituzioni (privati profit e non profit) spetta il momento operativo consistente nell?apporto dei fattori produttivi (denaro, nelle forme sopra accennate, lavoro volontario, tempo libero, conoscenze…) e nell?erogazione del servizio. In ogni caso, è utile ricordarlo, condizione fondamentale da soddisfare nell?attribuzione delle funzioni è l?utilizzazione delle risorse pubbliche e private solamente per soddisfare interessi pubblici e di pubblica utilità e non per perseguire fini e vantaggi privati. PRO E CONTRO Ecco quali sono, in sintesi, i pro e i contro, sia dal punto di vista gestionale che dei risultati sociali, derivanti dalla formula del ?Museo azienda?: VANTAGGI: autonomia amministrativa, metodi di gestione manageriali, migliore visibilità sociale delle strutture culturali, maggiore incentivazione a stringere rapporti con soggetti esterni all?istituzione, possibile gestione di più servizi, valorizzazione delle risorse territoriali. SVANTAGGI: divisione delle attribuzione delle competenze a volte condizionata da fattori ideologici e politici.


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