Politica
Così il coraggio di Oppo ha seminato solidarietà al sant’Eugenio
Centinaia di volontari mobilitati nel ricordo di un giovane ammalato di leucemia
Oppo e le sue stanze
Indirizzo: viale Santi Pietro e Paolo, 24 00144 Roma
Tel.: 06.5925269 – fax: 06.5925989
Presidente: Resi Madia
Scopo: creare infrastrutture per la cura dei tumori ematologici e l’assistenza di malati e loro familiari
Anno di nascita: 1999
Nasce un anno e mezzo fa per iniziativa dei parenti e degli amici di Adolfo (Oppo), un ragazzo morto nell’ottobre del ’99, a 24 anni, dopo aver lottato contro la leucemia. È l’associazione Oppo e le sue stanze. Invece di restare soli con il loro dolore, i genitori di Oppo hanno deciso di fare qualcosa di utile per i malati curati nella divisione di ematologia dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Assieme a centinaia di volontari, si sono impegnati a raccogliere fondi e hanno già donato all’ospedale un laboratorio di crioconservazione per il midollo osseo e un carrello di rianimazione. Hanno poi dato un contributo economico per l’assistenza domiciliare e l’attivazione di un Centro di ascolto per sostenere le famiglie che, spesso, affrontano grandi spese per stare vicine ai loro parenti: l’associazione ha stipulato degli accordi con gli albergatori per garantire alloggi a prezzi scontati nelle vicinanze dell’ospedale. L’Alitalia garantisce biglietti gratuiti per i malati e a metà prezzo per i familiari. Ma l’obiettivo è ancora più ambizioso: creare otto stanze sterili e quattro posti letto di terapia intensiva per il reparto di ematologia della II Università di Tor Vergata. Tanti i personaggi che sostengono le iniziative di Oppo e le sue stanze: Cristina Comencini, Simona Marchini, Niels Liedholm, Dalila Di Lazzaro e Licia Colò. Per la raccolta di fondi vengono organizzate manifestazioni sportive e altri spettacoli.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.