Economia
Così i Big data rivoluzioneranno la filantropia
Nei prossimi 5 anni si prevedono ben 150 miliardi di dispositivi in rete, pari a 20 volte il numero di persone oggi sul pianeta, pronti a trasmettere dati grazie alle connessioni di massa. Dopo il successo per il mondo delle imprese, la Scienza dei Dati può ora rivoluzionare il modo stesso di operare della filantropia istituzionale. È stato questo uno dei temi al centro della Conferenza annuale dell’European Foundation Centre (EFC)
di Redazione
Un Mercato unico per la filantropia, fondi europei di garanzia per progetti a impatto sociale e l’utilizzo dei Big Data per il non profit. Queste tra le principali novità della Conferenza annuale dell’European Foundation Centre (EFC), il network internazionale della filantropia istituzionale, sotto la presidenza di Massimo Lapucci, Segretario Generale della Fondazione CRT.
La conferenza, intitolata “Culture Matters. Connecting citizens & uniting communities” in occasione del 2018 Anno Europeo del Patrimonio culturale, è iniziata il 29 maggio e si è chiusa oggi a Bruxelles, ospitando 600 rappresentanti del settore da tutto il mondo. Coinvolte anche le altri due reti della filantropia europea: il Donors and Foundations Networks in Europe (DAFNE) e lo European Venture Philanthropy Association (EVPA).
Con oltre 60 miliardi di euro all’anno destinati a interventi con finalità sociali (in particolare, istruzione, sanità, scienza, ambiente, migrazione, integrazione), il settore filantropico è un pilastro fondamentale della società civile europea. Per questo, uno dei principali obiettivi del Presidente di EFC Massimo Lapucci è favorire la libera circolazione delle risorse non profit tra gli Stati, superando alcune barriere – come restrizioni dei finanziamenti stranieri o sistemi di tassazione transfrontaliera incoerenti – che rischiano di mettere a repentaglio il ruolo della filantropia come “collante” sociale e il lavoro di oltre 140.000 fondazioni.
“Istituire un Anno europeo della Filantropia rappresenterebbe un passo avanti verso un’Europa senza frontiere – ha dichiarato Massimo Lapucci, nominato Presidente EFC all’unanimità lo scorso giugno –. Durante il mio primo anno di mandato, abbiamo aperto un dialogo stabile con le istituzioni della UE, in primis con la DG Finanza della Commissione, per ‘liberare’ risorse destinate a progetti capaci di creare valore, prima ancora che profitto. Coinvolgere i player della finanza è fondamentale, ma l'attuale regolamentazione non favorisce l'impiego di risorse finanziarie da parte del sistema bancario per investimenti ed iniziative che non siano a pieno valore di mercato. Per questo, la creazione di fondi di garanzia ad hoc può costituire una misura rapida ed efficace verso l'utilizzo di risorse comunitarie per iniziative a impatto sociale, favorendo in tal modo una naturale ibridazione tra profit e non profit”.
Un’altra sfida al centro del lavoro dell’EFC riguarda l’utilizzo dei Big Data per il non profit, per misurare l’effetto dell’azione filantropica e massimizzare, così, la creazione di valore.
“Nei prossimi 5 anni – ha affermato il Presidente Lapucci – si prevedono ben 150 miliardi di dispositivi in rete, pari a 20 volte il numero di persone oggi sul pianeta, pronti a trasmettere dati grazie alle connessioni di massa. Dopo il successo per il mondo delle imprese, la Scienza dei Dati può ora rivoluzionare il modo stesso di operare della filantropia istituzionale, che deve poter disporre di nuovi strumenti per capire dove si annida il bisogno, con quali azioni coprirlo e quale impatto può generare. Con il nuovo Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali, entrato in vigore 6 giorni fa, l'Europa diventa oggi uno spazio particolarmente adatto per sviluppare l’utilizzo dei dati a scopi sociali”.
La Conferenza, inoltre, ha offerto a Fondazione CRT l’opportunità di presentare in Europa la riqualificazione delle OGR-Officine Grandi Riparazioni di Torino: il più grande investimento diretto su un unico progetto (100 milioni di euro) nella storia della FCRT, oltre che uno dei più grandi progetti internazionali di venture philanthropy.
Le nuove OGR, ex Officine dei treni rinate come Officine dell’arte, dell’accelerazione di impresa, dell’innovazione, sono infatti oggetto di una mostra, in programma fino a giugno presso la Philanthropy House di Bruxelles (sede di EFC), focalizzata sull’impegno delle fondazioni per il restauro e la conservazione del patrimonio culturale, intesi come processi di rigenerazione urbana e di valorizzazione del territorio. Attraverso due postazioni di realtà virtuale, che ricostruiscono l’immagine delle OGR nell’Ottocento, è possibile fare viaggio nel passato e nel presente di questa maestosa cattedrale ex industriale, oggi luogo di sperimentazione e produzione di mostre, concerti, spettacoli di teatro, danza, eventi, ristorazione: un innovation hub internazionale che, a fine anno, diventerà una sorta di ‘Silicon Valley’, ospitando anche acceleratori di impresa, laboratori di ricerca e un centro sui Big Data per la filantropia.
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