Volontariato
Così ho tutto in testa
Si chiama UrGear e lo ha disegnato Pininfarina. Consente di comandare il pc di casa senza usare le mani.
È nato per gioco ma potrebbe presto diventare una cosa molto seria. Stiamo parlando di Ur-Gear, un sistema hardware a raggi infrarossi che permette il completo utilizzo del proprio pc di casa (o al lavoro) con il solo movimento della testa e tramite lo sfruttamento dei software recentemente sviluppati di riconoscimento vocale. Insomma, quello che ha tutto l?aspetto di essere un prodotto della fantascienza e che, invece, è decisamente realtà; una tecnologia che esiste adesso ed è accessibile a tutti.
L?apparato che costituisce Ur-Gear è formato da un casco, progettato per essere adattabile alla testa di persone dai dieci anni in sù, dotato di auricolari e di un microfono unidirezionale regolabile, e di un emettitore che deve essere posizionato sul monitor del computer e collegato alla macchina (alla porta seriale, a quella di gioco e alla scheda audio, sia per l?input dei comandi che per l?output sonoro). L?installazione, inoltre, è inaspettatamente facile e rapida.
Il produttore in Italia di questo hardware innovativo (designato in modo avveniristico da Pininfarina) è la Videocomputer di Collegno (provincia di Torino, tel. 011/4034828, fax 011/40333 25), una ditta che è associata alla Computer Union, una delle più grandi e diffuse catene di negozi di informatica italiani; e proprio nei punti vendita della Union (numero verde per conoscerne l?ubicazione: 167-019331) è possibile già da qualche mese acquistare Ur-Gear, a un prezzo decisamente accessibile rispetto a quanto si possa pensare: 179.000 lire più Iva, compreso di software per il riconoscimento vocale.
La scelta commerciale della Union, come detto, è stata quella di proporre il casco, che potremmo definire da ?realtà reale?, come periferica di gioco, ossia come un joystick per movimenti a tre dimensioni. Il lancio del prodotto, infatti, è stato effettuato soprattutto con giochi del tipo simulatori di volo o di ambientazione 3D, proprio per arrivare a ?colpire? un più vasto pubblico di acquirenti (nel primo mese, infatti, erano già stati venduti 8 mila caschi). In realtà, a detta degli stessi sviluppatori, l?utilizzo più naturale dello strumento – benché sia decisamente affascinante anche per scopi ludici – è proprio quello di ausilio per l’handicap motorio, derivante dalla possibilità di gestire qualsiasi applicazione su computer tramite movimenti della testa, gestiti con una certa precisione (ma bisogna fare un po? di pratica prima per potersi muovere con disinvoltura) dall?emettitore e ricevitore di raggi infrarossi collegato alla macchina e al casco, tramite fibre ottiche.
Il software del casco è infatti compatibile con i principali sistemi operativi che girano sui personal computer (non MacIntosh, quindi): Dos, Windows 3.1 e Windows 95; e già anche con Widows 98, quando questo sarà disponibile. Con i movimenti della testa è possibile muovere il cursore all?interno dell?interfaccia del sistema (ossia la funzione normalmente gestita dal movimento del mouse), tramite i comandi vocali, aprire, chiudere e gestire le diverse applicazioni (la funzione dei pulsanti del mouse; che, in assenza dei comandi vocali, può essere sostituita da un handpad compreso nella confezione) e quindi ?digitare? in programmi di videoscrittura, in fogli di calcolo o database (la normale funzione della tastiera).
Il casco Ur-Gear, in quanto primo prototipo, non è ancora perfetto nei movimenti e ha qualche pecca nell?utilizzo all?interno di un sistema operativo (essendo comunque stato progettato per un ambiente di gioco). Ma è quasi inutile sottolineare i notevoli sviluppi sociali che questo strumento può già avere per persone afflite da un forte handicap motorio; e soprattutto le interessanti conseguenze da un punto di vista lavorativo, perché, grazie alla piena possibilità di utilizzare il computer, si dovrebbero definitivamente abbattere le ultime barriere di accesso al mondo del lavoro per i disabili fisici. ?
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