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Così gli scout si preparano ad aiutare

Sono 186 i gruppi dell’Agesci presenti nel territorio emiliano romagnolo e anche tra loro alcuni hanno avuto la sede allagata. Ma quanti tra loro sono stati formati sono pronti a rispondere alla chiamata della Protezione civile regionale. Da inizio maggio i primi sono già attivi con compiti di segreteria per il Cor (Centro operativo regionale): «stiamo facendo coordinamento e il censimento delle disponibilità per operare quando le acque si ritireranno», spiega l’incaricato regionale per la comunicazione

di Antonietta Nembri

Fedele al motto scout “Estote parati” – “siate pronti” l’Agesci Emilia Romagna, con i suoi 186 gruppi sparsi per l’intera regione è allertata per rispondere all’emergenza causata dall’alluvione che ha colpito duramente negli ultimi giorni. «La nostra specificità è il supporto alla popolazione», spiega Matteo Caselli, incaricato regionale per la comunicazione dell’Agesci Emilia Romagna. «Ci attiviamo nel momento in cui dal coordinamento regionale veniamo mobilitati. Per ora il Centro operativo regionale – Cor ci ha attivato come segreteria, ma questo già da inizio maggio».
Caselli sta parlando da Bologna «dove la situazione è tutto sommato sopportabile, ma da Imola in poi è tutto più complicato. Qualche gruppo ci ha detto di avere la sede allagata dal fango. Anche il magazzino del mio gruppo, Bologna 10 è allagato».


Sono venti i volontari dell’Agesci che stanno turnando all’interno della segreteria dai primi di maggio, «in questo momento stiamo anche censendo le disponibilità dei capi in base alle 13 zone in cui siamo divisi», continua Caselli che tiene a precisare come tutto debba essere coordinato e organizzato perché per aiutare veramente serve organizzazione e preparazione «c’è il corso sicurezza Agesci oltre al corso base di 14 ore per poter divenire volontari della protezione civile».

Oltre al Cor, i volontari Agesci formati per partecipare alle attività di Prociv possono essere coinvolti anche dai Centri operativi comunali «È successo a Ravenna dove il sindaco ha allestito un hub nella palestra della scuola Baldini con un centinaio di posti per gli sfollati», racconta. «Il nostro referente il loco ci ha detto che ci sono 5/6 volontari sul campo. Lo stesso è successo a Riolo Terme dove stiamo dando una mano come volontari. A Cesena sempre il Comune ci ha attivati per il riempimento dei sacchi di sabbia… (nella foto) ma sarà dopo questi primi momenti di emergenza che riusciremo a capire come dare una mano fattivamente».

I volontari dell’Agesci sono pronti a entrare in azione «anche se non andiamo solo a fare animazione con i bambini», precisa Caselli «se una famiglia ha la casa invasa dal fango ha bisogno di una mano per spalarlo via. Il nostro vuole essere un supporto di base e per questo nelle prossime ore cercheremo di finire il censimento delle disponibilità e soprattutto grazie al coordinamento capiremo cosa poter fare e dove potremo essere più utili».

Nell'immagine in apertura la segreteria territoriale di Marzaglia, punto di riferimento per il territorio modenese – Foto da ufficio stampa

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