Non profit
«Così faremo fruttare il nostro capitale sociale»
Per la prima volta vengono messe a disposizione del terzo settore ingenti risorse non di fonte pubblica. Una sfida e una responsabilità, Luciano Squillaci, presidente Csv-Reggio Calabria
di Redazione
Economia civile: una nuova frontiera nell?Italia mediterranea. Questo è il titolo impegnativo che l?Agenzia per le onlus e la Fondazione per il Sud hanno voluto dare al convegno che si è tenuto lo scorso 28 maggio a Lamezia Terme. Un incontro che ha rappresentato l?occasione per una anteprima della fondazione, in attesa della presentazione ufficiale che si terrà a Reggio Calabria il prossimo 13 giugno. «La sfida», ha detto Savino Pezzotta, presidente della fondazione e coordinatore del convegno, «consiste nell?incentivare il capitale sociale dell?area mediterranea partendo dalla consapevolezza che non si inizia da zero. Vi è già una presenza forte del terzo settore, della società civile, che va sostenuta ed accompagnata».
Due le direttive sulle quali inizierà a lavorare la fondazione, da un lato quelle che Pezzotta definisce le iniziative esemplari, progetti di rete che intervengono direttamente sui territori, dall?altro la costituzione delle fondazioni di comunità, per favorire lo sviluppo di soggetti specializzati nella raccolta ed erogazione di fondi per finalità di pubblica utilità.
«La Fondazione per il Sud», ha detto Stefano Zamagni, economista e presidente dell?Agenzia per le onlus «nasce con l?obiettivo di sviluppare il capitale sociale nel Mezzogiorno di Italia, ma ciò può non essere sufficiente. È necessario infatti accompagnare tale sviluppo alla formazione e preparazione di nuovi imprenditori del sociale, capaci di coniugare eticità e competenza, riannodando il legame fiduciario tra i vari attori del territorio». La fondazione, secondo Zamagni, ha la possibilità di riavviare i vincoli fiduciari con i cittadini perché è libera dal controllo del pubblico e non è afflitta dal ?corto terminismo?. Dalla necessità cioè di progettare a breve termine, da una consultazione elettorale all?altra».
Perché «il Mezzogiorno», ha aggiunto Domenico Cersosimo, docente all?università della Calabria, «non ha un problema di deficit, ma ha una pessima spesa pubblica. In tal senso non è sufficiente dare soldi per risolvere i problemi del disagio, è necessario individuare progettualità serie e di rete».
«La fondazione», ha sottolineato monsignor Giancarlo Bregantini, vescovo di Locri-Gerace, «vuole sigillare quanto di buono il terzo settore meridionale ha già prodotto, rivitalizzandolo verso forme più solide e durature. Il mio augurio è che riesca ad essere capace di grande ascolto. Guai se le scelte saranno improvvisate. Occorre prima osservare, capire, saper ascoltare il territorio. Lo strumento è la compartecipazione, puntare non sull?efficientismo, ma sull?efficacia dell?azione».
È toccato a Marco Granelli, presidente di Csv.net, ribadire con forza il ruolo da protagonista che dovranno avere il terzo settore e il volontariato nella costruzione di una economia civile portatrice di sviluppo nel Mezzogiorno. Un ruolo volto in primo luogo alla costruzione di una cultura della legalità e della partecipazione. «Occorre favorire le eccellenze, ma in un?ottica di rete costruendo una partecipazione dal basso quanto più possibile condivisa. In tal senso i bandi della fondazione dovranno stimolare ed accompagnare la costruzione delle reti, partendo dalla lettura dei bisogni del territorio».
Un sfida quindi la nuova Fondazione per il Sud. Una sfida che è, prima di tutto, una responsabilità da condividere e giocare insieme. Come realtà sociali meridionali, dobbiamo essere consapevoli che la Fondazione per il Sud può rappresentare una grande opportunità. Per la prima volta, risorse così consistenti sono messe a disposizione delle organizzazioni sociali, non avendo quale fonte la pubblica amministrazione. E per la prima volta, il terzo settore meridionale dispone di uno strumento di forte cambiamento sociale, culturale ed economico, capace, potenzialmente, di produrre effetti non irrilevanti in tempi relativamente brevi. Tale innegabile opportunità rappresenta automaticamente una responsabilità che, solidalmente e senza deleghe, abbiamo il dovere di assumere.
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