Welfare
Cosenza:confermato lo sciopero generale
Il 2 marzo prossimo i lavoratori della la provincia di Cosenza incroceranno le braccia per lo sciopero indetto dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil
I Sindacati intendono richiamare l’attenzione dei Governi nazionale e regionale circa l’incremento della disoccupazione in conseguenza dell’accentuata deindustrializzazione, verificatasi per la chiusura di numerosissime piccole e medie aziende, dal tessile al metalmeccanico, dal ridimensionamento della banche a quello di numerose aziende ex statali (Telecom, Poste, Enel, ecc.). Allo sciopero generale aderisce anche il Comune di Cosenza. Lo annuncia, con una lettera ai Segretari provinciali delle Confederazioni, il Sindaco Eva Catizone, la quale auspica che ”dalla Calabria e dalle nostre Citta’ parta una massiccia mobilitazione per dire, con forza, che un altro Mezzogiorno e’ possibile, se si ha la capacita’ di puntare sulle nostre inesauribili risorse e sulla nostra cultura, che non sono seconde a nessuno, ma anche per far levare alta la nostra voce critica su una stagione di governo, nazionale e regionale, assolutamente da archiviare come una delle piu’ buie della storia del nostro Paese e della Calabria”. ”L’azione politica di chi ci governa, a Roma come a Catanzaro – precisa la Catizone – ha relegato la nostra regione agli ultimi posti, da un lato, riducendo sempre piu’ le risorse finanziarie, destinate alle autonomie locali, dall’altro, ritardando, senza attenuanti, quel decentramento delle funzioni da tutti atteso, ma ancora di la’ da venire”. Il Sindaco di Cosenza ribadisce ”che la diversita’ del Mezzogiorno dal resto del Paese deve rappresentare il valore aggiunto sul quale occorre insistere per costruire un futuro non piu’ prigioniero di utopie, di tensioni sociali e di una disoccupazione sempre piu’ dilagante. Il futuro delle nostre municipalita’ – scrive ancora la Catizone – si gioca, sopratutto, sul riconoscimento concreto e sull’applicazione effetiva dei diritti, come quello al lavoro, alla salute, alla sicurezza dei cittadini, che tanto il governo nazionale che quello regionale hanno, a piu’ riprese, disatteso”.
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