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Cosenza, lesempio di un assessore in gamba
Vincenzo Gallo, al termine del suo primo anno nella giunta comunale, ha scritto il suo rendiconto ai cittadini.
Si chiama Vincenzo Gallo. È assessore ai Diritti del cittadino. Il Comune è Cosenza. Profondo Sud. Al termine del suo primo anno di attività nella giunta, ha preso carta e penna e ha scritto il suo rendiconto ai cittadini. Senza retorica, senza vantare risultati clamorosi, ma semplicemente elencando quello che ha fatto, in modo semplice, in un italiano comprensibile a tutti.
E così scopriamo che a Cosenza sono stati avviati «progetti e iniziative finalizzati a promuovere la conoscenza dei diritti dei cittadini riconosciuti dalla normativa vigente, relativi soprattutto alla tutela della dignità umana, delle libertà, dell?uguaglianza, delle pari opportunità, della non discriminazione, della pace, della salute, dell?ambiente, della sicurezza». Qualche esempio concreto? Una mostra multimediale Cosenza – città dei diritti umani. E più avanti: «Avvio del Progetto In giro per la città, servizio sperimentale di trasporto e di accompagnamento per persone con difficoltà di movimento, con auto accessibili a tutti, per garantire il diritto alla mobilità e la partecipazione alla vita sociale alle persone con difficoltà di movimento. Il servizio è ora offerto tutti i giorni feriali e il sabato dalle ore 7,45 alle 22, mentre la domenica è disponibile dalle 16 alle 22. Sono utilizzati quattro mezzi, di cui due dotati di pedana elevatrice, 8 autisti comunali e 27 persone della cooperativa sociale Demetra, coordinati dai Servizi sociali, che garantiscono la mobilità a oltre 100 utenti, alcuni dei quali non uscivano da casa da anni».
Mi fermo qui. E lancio un appello: assessori in gamba di tutto il mondo, unitevi. Sappiamo bene quanto sia difficile dare concretezza ai diritti con i magri bilanci degli enti locali. Eppure Cosenza dimostra che è possibile.
Certo, occorre lavorare sodo, e parlare poco. Ma soprattutto occorre mettersi dalla parte del cittadino, per davvero. Siamo sicuri che al Nord, ricco, civile e di grandi tradizioni, non ci sia almeno qualcosa da imparare dall?assessore di Cosenza?
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