La Lifeline, infine, avrà oggi il permesso di attraccare a Malta. Lo ha annunciato il premier maltese Joseph Muscat che fa sapere che sono otto i Paesi che collaboreranno per assistere i 234 migranti a bordo. Oltre alla stessa alla stesa Malta, hanno risposto Francia, Italia, Irlanda, Portogallo, Belgio, Olanda e Lussemburgo. Mentre, ha aggiunto Muscat, "altri Stati membri si sono rifiutati di accogliere i migranti". Insomma, alla vigilia del Consiglio europeo che inizierà domani e che avrà a tema il nodo delle politiche migratorie su cui l’Unione sta per sfaldarsi, abbiamo l’esatta misura di quanto valga oggi la solidarietà europea.
29,2 migranti per ogni Paese, otto su ventisette, gli altri hanno detto no. È questa la misura della solidarietà europea, la solidarietà interna, tra Stati e quella verso l’esterno, verso il mondo.
Lo spettacolo che offre l’Europa di fronte al problema dei migranti continua ad essere più che sconfortante, l’inesistenza di una linea comune e condivisa che sappia coniugare sicurezza e accoglienza, diritti umani con doveri di solidarietà e capacità di integrazione sta facendo implodere il sogno europeo.
Poco più di due anni fa, il 6 maggio 2016, Papa Francesco in occasione del conferimento del Premio Carlo Magno, davanti a tutte le massime autorità dell’Unione, aveva così delineato il sogno dentro cui sono, siamo, cresciuti.
“Sogno un’Europa giovane, capace di essere ancora madre: una madre che abbia vita, perché rispetta la vita e offre speranza di vita. Sogno un’Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza, perché non ha più nulla e chiede riparo. Sogno un’Europa che ascolta e valorizza le persone malate e anziane, perché non siano ridotte a improduttivi oggetti di scarto. Sogno un’Europa in cui essere migrante non è un delitto, bensì un invito a un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano. Sogno un’Europa dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, non inquinata dagli infiniti bisogni del consumismo. Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo ultimo impegno per i diritti umani è stato la sua ultima utopia (…) Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei dititti dell’uomo, della democrazia e della libertà?”.
Che cosa ti è successo Europa? Risuona oggi ancor più forte la domanda del Papa. Troverà, tra i partecipanti al Consiglio europeo che apre domani, cuori e teste in cui possa risuonare con l’ultimatività con cui è stata pronunciata?
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