Cultura
Cosa fa chi fa terno all’otto per mille
Sono andati a buon fine i quasi 1.700 miliardi donati dagli italiani a Chiesa cattolica, Stato e altre chiese? Ecco le iniziative finanziate. All'insegna della trasparenza e con qualche sorpresa
La più grande raccolta annuale di denaro vincolata dalla legge a scopi religiosi, socio-assistenziali e umanitari è giunta al suo bilancio consuntivo. Sono stati 1680 i miliardi ricevuti nel 1999 dagli enti beneficiari dell?otto per mille, che hanno reso disponibile la relazione dettagliata delle spese e dei progetti realizzati. La Chiesa Cattolica ne investe una gran parte per esigenze di culto, per il sostentamento del clero e delle diocesi locali. Lo Stato li utilizza soprattutto per finanziare missioni umanitarie, ma anche per interventi straordinari sulla ?fruibilità del patrimonio umanistico-culturale?. Poi ci sono le altre confessioni religiose, con i loro progetti di intervento sociale e opere di beneficenza sul territorio o all?estero, che spesso sorprendono per il grande impegno civile.
Cattolici trasparenti
Nella denuncia dei redditi gli italiani privilegiano di gran lunga la Chiesa Cattolica, che nel 1999 ha ricevuto 1.463 miliardi e che da dieci anni ormai vede realizzata quella funzione di sostentamento del clero cui mirava l?otto per mille. Circa 198 miliardi sono invece rimasti alla gestione dello Stato, e il residuo (19 miliardi) è stato suddiviso tra le altre confessioni religiose (Unione delle Chiese Avventiste, Assemblee di Dio in Italia, Chiesa Valdese, Chiesa Evangelica Luterana).
Un primo colpo d?occhio alle voci di spesa dei vari bilanci fa pensare che la parola d?ordine sia trasparenza: tutti gli enti beneficiari hanno infatti reso pubblico un rendiconto dettagliato degli investimenti fatti, dai più piccoli a quelli più ingenti. L?intenso finanziamento a favore della Chiesa Cattolica, che nel corso degli anni è rimasto stabile intorno all?ottanta per cento, permette di mantenere in vita le 227 diocesi presenti sul territorio, la costruzione di nuove chiese nel Mezzogiorno, e il finanziamento di diverse iniziative di rilievo nazionale, culturale e artistico. Il sito www.sovvenire.it offre un quadro completo degli investimenti fatti: circa 700 miliardi sono stati spesi per sostenere le esigenze di culto; 266 miliardi per interventi caritativi, 125 miliardi per sostegno ad iniziative nel Terzo Mondo.
L?impegno dei Valdesi
Sono molti di meno, poco più di otto miliardi, quelli ricevuti dalla seconda confessione religiosa preferita nelle scelte degli italiani, la Chiesa Valdese, che sottolinea polemicamente di non utilizzare neanche una lira per il sostentamento del proprio clero e ha pubblicato sul sito Internet www.chiesavaldese.org un rendiconto dettagliatissimo dei propri investimenti per il 1999. «Se si pensa che i Valdesi in Italia sono circa 30 mila», sottolinea Emanuela Pallo, dell?ufficio Otto per Mille della chiesa Valdese, «è una grande soddisfazione per noi aver ricevuto, secondo gli ultimi dati disponibili, più di 210 mila firme». Oltre a finanziare progetti sociali sul territorio italiano e iniziative di sviluppo nei Paesi africani e dell?America Latina, la Chiesa Valdese ultimamente è scesa in campo in una situazione di grande attualità giudiziaria: ha donato 80 milioni per sostenere le spese di viaggio e di soggiorno degli avvocati e testimoni argentini nel processo romano sui desaparecidos italiani.
Le altre confessioni
Le Chiese Avventiste hanno invece adottato un approccio decisamente partecipato: «Nel 2000 decidi tu a chi vorresti dedicare l?otto per mille», si legge in una pagina del sito internet www.avventisti.org, con una scheda da compilare per fare proposte. L?Unione delle Chiese Avventiste nel 1999 ha ricevuto circa 4 miliardi e mezzo, e ha realizzato progetti di particolare valore sociale: nel 1995, con i soldi ricevuti dai contribuenti, è nata la fondazione Adventum, che eroga piccoli finanziamenti alle famiglie in difficoltà per combattere l?usura. Oggi la Fondazione è del tutto autosufficiente, e la comunità avventista sta studiando nuovi progetti d?intervento nel campo sociale. Quattro miliardi sono andati anche alla Chiesa Evangelica Luterana, e 2 miliardi e 300 milioni alle Assemblee di Dio in Italia, entrambe impegnate in progetti umanitari in Italia e all?estero.
La carità dello Stato
E se la gran parte dei 198 miliardi rimasti a disposizione dello Stato sono stati utilizzati per le missioni internazionali di pace, gli aiuti all?Albania e l?assistenza ai profughi, non tutto il denaro rimasto sembra essere stato speso secondo i criteri ispiratori della legge. Tra le varie voci di spesa si fa un po? fatica a far rientrare nei ?principi di interesse sociale o carattere umanitario? i 199 milioni versati per l?esposizione e il restauro di carte geografiche cinesi e giapponesi, o i 18 milioni spesi per la pubblicazione delle opere in onore del defunto professor Carlo Esposito della Facoltà di Giurisprudenza di Macerata.
Per non parlare del miliardo devoluto all?Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, a titolo di ?formazione e ricerca?. «Finalmente anche la cultura è stata annoverata tra gli scopi dei fondi dell?otto per mille», commenta il professor Antonio Gargano, segretario generale dell?Istituto. «Era dal 1993 che aspettavamo un contributo per le nostre attività di ricerca, poi, sa, in mezzo c?è stata la guerra in Kosovo e noi abbiamo dovuto aspettare». Bontà loro.
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