Volontariato

Cosa ci ha lasciato Lino Brundu

È scomparso domenica 8 gennaio il presidente di Atlha onlus

di Antonietta Nembri

Lino Brundu, “l’uomo senza tempo ci ha lasciati”. L’home page di Atlha l’associazione per il tempo libero e l’integrazione dei disabili di cui era presidente, ma anche animatore e cuore e tra i fondatori, saluta così Lino Brundu morto domenica 8 gennaio. Un uomo davvero senza tempo, perché il suo tempo era costantemente dedicato ai ragazzi dell’Atlha, alle decine di iniziative, proposte, idee che cercava sempre di rendere concrete.

L’Atlha è nata nel 1986 dall’esperienza di viaggi anche intercontinentali di alcuni giovani con disabilità. E questo voler allargare gli orizzonti è proseguito sempre. Se a metà degli anni Ottanta si parla di “Un Ponte Italia – Usa” per raccontare i viaggi negli States organizzati dalla onlus, negli anni Novanta arrivano i progetti europei, gli scambi anche di volontari con il servizio civile europeo e i ponti si ampliano, si allungano, scavalcano l’Oceano Pacifico e arrivano in Australia, in particolare a Merlbourne, “MelMi: un Ponte Italia-Australia” è una delle ultime realizzazioni nata da un viaggio-vacanza in Australia nel 2006.
A novembre scorso, invece, erano state gettate le basi per una nuova costruzione in direzione Cina con la visita in Cascina Bellaria di una delegazione cinese.

L’associazione ha sempre sostenuto la voglia di viaggiare, di esplorare e conoscere dei giovani portatori di disabilità organizzando vacanze al mare e in montagna, dalla Sardegna al Tirolo austriaco. Non solo abbattere barriere, quindi ma costruire ponti, questa una delle attività dell’associazione che dell’integrazione non solo parlava, ma la concretizzava. Ed si tratta di integrazione non solo legata alla disabiltà, ma anche al territorio, all’essere periferia.

La Cascina Bellaria, è un altro importante capitolo. Per anni è stata il pallino di Lino Brundu e di tutta l’associazione. Per gran parte degli anni Novanta una sogno: l’Operazione Cascina Bellaria, nasce infatti nel 1992, quando l’associazione aveva sede in via De Castillia, in zona Porta Garibaldi a Milano. Una realizzazione quella della Cascina (la ristrutturazione e l’avvio delle attività) che per chi lo avesse conosciuto in quegli anni era sempre nei suoi discorsi, nei progetti. E finalmente nel 2005, la Cascina Bellaria all’interno del Parco di Trenno, alla periferia di Milano, da sogno, disegno su una cartina diventa realtà: la casa dell’Atlha. Ma anche qui Lino non si è fermato trasformando quello che doveva divenire un centro polifunzionale per il tempo libero di giovani e adulti disabili in un vero e proprio motore per l’integrazione.

Sempre in movimento, un vulcano di idee e di proposte, di iniziative, come una delle ultime, il 3 dicembre scorso: la sfilata “Moda e disabilità” e non poteva essere diversamente per un’associazione che aveva come amica speciale Naomi Campbell.

Questo il testo del telegramma inviato da Vita all’associazione: “ Cari amici di Atlha vi siamo vicini con un abbraccio fraterno e nella preghiera in questo momento di dolore per la perdita di Lino, un vero supplemento d’anima e di energia per tutti. Certi che continuerà a ispirarci la direzione e tutti gli amici di Vita”.

Ora Lino se ne è andato, ma ne siamo sicuri anche dal cielo darà una mano alla costruzione di ponti che non escludano mai nessuno


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA