Volontariato
Cosa cè davvero dietro le uscite di Buttiglione. Lo sfascista del centro
Dopo la vittoria di Bush, cè chi sogna in Italia la nascita di un nuovo partito cristianista. Come Rocco, luomo che riuscì a liquidare la Dc e fece più di una giravolta.
Chi è oggi lo ?sfascista? per eccellenza? Buttiglione Rocco da Gallipoli, 56 anni, due lauree (una presa con il filosofo Augusto del Noce), una moglie e quattro figli, una quantità infinita di titoli e cattedre (non proprio un perseguitato, insomma), da quella dell?università di Lublino a quella del Lichenstein, parla correntemente quattro lingue e si fa vanto di prendere appunti, sedute del Consiglio dei ministri comprese, in tedesco. La quale, come si sa, è la lingua di Kant, Hegel e Marx. La lingua della filosofia.
Il titolo di ?sfascista? se lo è guadagnato a Bruxelles, ma soprattutto il 6 novembre a Milano in un affollato dibattito con Giuliano Ferrara, in cui ha ?minacciato? la nascita di un nuovo movimento politico. Di centro? No, cattolico. Cattolico (e bushista) all?italiana, s?intende. Se è vero che nella Cdl ognuno fa un po? come gli pare, ancor di più in Forza Italia e dintorni dove se Buttiglione e Ferrara lanciano il movimento dei ?cattobushisti? e vorrebbero strutturarsi in circoli, Adornato e Guzzanti annunciano la nascita dei ?bushistiliberal?. Ma cosa vuole fare da grande Buttiglione? L?anti De Gasperi, e dunque lo ?sfascista? di centro.
Conviene, perciò, partire proprio da De Gasperi, uno che – basta leggere il libro dello storico Agostino Giovagnoli La cultura democristiana per rendersene conto – voleva chiudere la frattura che aveva fatto nascere malsano e malfermo lo Stato laico e liberale unitario, nell?Ottocento, quella con il Papa Re. Un De Gasperi ?crociano?, dunque, nel senso del famoso refrain «non possiamo non dirci cristiani», che cercava persino di valorizzare l?eredità della rivoluzione francese (e di quella americana), che vedeva nel primo Pio IX, quello del 1848, non certo del 1870, e nel ?cattolico deputato? Alessandro Manzoni gli esempi fisici del cattolicesimo moderato.
Contro l?ipotesi degasperiana si trovarono unite, curiosamente, la destra e la sinistra del suo partito, che lo misero sulla graticola perché da un lato rifiutavano la scelta di «un partito di centro che guarda a sinistra» (come cercò di fare Sturzo) e dall?altro protestavano contro «lo scarso cristianesimo della Dc». Parole che – lo notava nei suoi libri un altro raffinato studioso (quando si limitava a studiare), Gianni Baget Bozzo – univano, grazie agli insegnamenti di padre Agostino Gemelli, personalità e linee in teoria lontanissime come quelle di Giorgio La Pira, Giuseppe Dossetti e Amintore Fanfani. Non a caso, quando De Gasperi venne disarcionato dalla guida della Dc dai nuovi giovani del partito, il loro leader (Fanfani) pensò bene di costruire Palazzo Sturzo, all?Eur (anche se la Dc abitava già a piazza del Gesù), e di conseguenza di creare un partito ?vero?, a emulazione del suo avversario, il Pci. Mentre dall?altra parte – a destra – risorgeva la tentazione di una Dc «che basta a se stessa» e che quindi, a differenza della scelta di De Gasperi di governare ?con? i partiti laici minori (Pri, Pli, Psdi), pur senza averne bisogno in termini numerici, riteneva che i cattolici potessero «farla da padroni a casa loro».
Non sono tanto diverse, in fondo, le accuse che subito hanno bersagliato il ministro degli Esteri, Frattini designato dal governo italiano a rappresentarlo in vece di Buttiglione, nella commissione Barroso, tacciato da Ferrara sul Foglio, ma anche da giornali di area cattolica, di essere un ?criptomassone? o massone e basta. Certo, è legittima l?aspirazione di Buttiglione di dar vita a un movimento politico-culturale che, sulla falsariga dei movimenti fondamentalisti cristiani dell?America profonda, proponga anche in Italia issues come l?opposizione alla fecondazione eterologa, il no alle coppie gay come a quelle di fatto, e la difesa dei valori perduti dell?Occidente da agitare come clava o sventolare come bandiera contro chiunque capiti a tiro.
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